Murgia, we can

Mosaico Digitale battezza a Venezia la sua ultima novità

L'azienda gravinese vola alla Biennale di Architettura per presentare Mosaico d'autore

Nello splendido scenario dei Giardini della dodicesima Mostra Internazionale di Architettura, nota anche come Biennale di Venezia, la giovane azienda gravinese Mosaico Digitale di Pepe&Con s.r.l. ha presentato, in anteprima, il progetto Mosaico d'autore, evoluzione naturale di Mosaico Digitale e del concetto stesso di arte. La conferenza stampa è stata ospitata presso la Terrazza "Paradiso Gallery" lo scorso 14 settembre. Una location particolare per battezzare la più recente novità dell'azienda, nata nel 2008, ma già conosciuta in tutto il mondo. Una tecnica antica, quella del mosaico, che viene reinterpretata in chiave moderna, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dall'era digitale. A spiegarlo è Salvatore Pepe, fondatore e art director dell'azienda: «Il mosaico è l'arte di tagliare pietra e vetro per realizzare disegni. Pietra e vetro possiedono cromatismi tipici della Natura. L'artista che si dedicava a questa tecnica, disegnava sulle pareti, sui pavimenti, e fisicamente tagliava le tessere, componendo poi il disegno ideale». Mosaico Digitale riprende il passato con strumenti e materiali nuovi. Si tratta dell'evoluzione tecnologica del mosaico tradizionale. Ad essere tagliata, infatti, è la resina. A partire da un'immagine digitale, impressionata direttamente sulle tessere di un mosaico in resina, l'azienda arreda con l'immaginazione spazi e ambienti con l'immaginazione. Viene meno il limite della fisicità, perché l'artista non necessariamente progetta nel luogo in cui sarà realizzato il mosaico. Lavora su una tavolozza grafica, trasferendo qui la propria volontà e creatività. I tratti tracciati si trasformano in tessere. Le stesse che scompongono l'immagine digitale, ricomponendola, in seguito, sulla superficie scelta. L'applicazione può riguardare anche superfici curve, molto grandi e leggerissime. Le tessere hanno uno spessore di 2/3 mm e possono essere personalizzate nella forma, nella dimensione e nel colore. Recentemente sono stati presentati con successo anche il mosaico sonoro e quello radiante. Una tecnica, dunque, che unisce l'arte fotografica a quella pittorica. La filosofia a cui Mosaico d'autore si ispira è quella della libertà creativa e dell'innovazione. La parola "libertà", affiancata all'aggettivo "espressiva", non ha fatto che ricorrere durante la conferenza stampa. Unita al termine "interattività", ingrediente essenziale nel metodo di lavoro utilizzato dall'azienda gravinese.

Con Mosaico d'autore, affermati artisti, designer, architetti interpretano Mosaico Digitale proponendo idee per committenti e location differenti: hotel, ristoranti, lounge, stazioni, metropolitane, aereoporti, fontane, facciate e altre soluzioni di arredo urbano. L'artista crea la sua opera pensando al mosaico e giocando con la scomposizione dell'immagine in tessere per esaltarne i contenuti. Infine la firma manualmente per attestarne l'autenticità. Sono quattro i fattori che rendono unico il Mosaico d'autore. Il cromatismo, risultato della combinazione di tecniche pittoriche e fotografiche. Il taglio dell'opera in tessere, personalizzabili con l'inserimento di materiali quali swarovski e chicchi di caffé. L'interattività, intesa come scambio di informazioni e di ispirazioni creative. La fisicità, cioè il superamento delle barriere di tempo e spazio e la possibilità di realizzare opere di grandi dimensioni.

Presenti alla conferenza stampa numerosi ospiti d'eccezione. Gli stessi con i quali Salvatore Pepe e Mosaico Digitale hanno intrapreso diverse collaborazioni. Marina Bertoldini, presidente del "Concilio Europeo dell'Arte", associazione nata nel 2005 a Firenze e attualmente composta da circa 3000 associati. Il maestro Ulisse Vincenzo, testimone dell'incontro di una tecnica d'arte classica con il digitale. Quest'ultimo, durante il suo intervento, ha sottolineato come "la grande storia del mosaico vada ripresa con mezzi nuovi". Franco Costa, fondatore e presidente di "Costa Group", azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di bar, ristoranti, hotel, pizzerie e panetterie. Per quest'ultima Mosaico Digitale ha realizzato, tra gli altri, i rivestimenti del ristorante "Akua" – Porto Turistico Mirabello, La Spezia. L'architetto veneziano Giampaolo Cammarata, con cui l'azienda gravinese ha inaugurato la nuova avventura di Mosaico d'autore. Cammarata, infatti, è stato il curatore del progetto di ristrutturazione della "Paradiso Gallery", ubicata all'ingresso dei Giardini della Biennale. Qui, i rivestimenti interni dei bagni, portano la firma di Mosaico d'autore. L'architetto veneziano, per l'occasione, ha selezionato una grafica realizzata dall'artista Paolo Fraternali, pittore e incisore di Urbino, docente di Tecniche dell'Incisione-Grafica d'Arte e Litografia presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. "Franklin's Tower", questo il nome dell'opera di Fraternali, rappresenta il debutto ufficiale di Mosaico d'autore. Lo storico locale "Paradiso" è stato, per anni, un vero e proprio salotto culturale per numerosi artisti (Klimt, Kandinsky, Picasso, Rodin, Warhol). "Sono felice di essere stato scelto per questa opera – ha sottolineato Fraternali – perché lega la tradizione alla sperimentazione. L'incisione qui ha trovato la sua applicazione ed esplosione". Maurizio Favetta di Studio "Kingsize architets", artefice di numerosi progetti in tutto il mondo, nel corso del suo intervento ha parlato di Mosaico d'autore come di "un capolavoro d'ambiguità molto coerente con i nostri tempi". A concludere gli interventi è stato il critico e curatore d'arte contemporanea Domenico Quaranta, che ha sottolineato come "non esistano tecnologie eccezionali, ma usi eccezionali delle tecnologie".
54 fotoMosaico Digitale alla Biennale di Venezia
Mosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di VeneziaMosaico digitale alla Biennale di Venezia
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