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Un disability manager anche a Gravina

Lo chiede il presidente del Ca.Ba., Urbano Lazzari. Obiettivo: coordinare le politiche in tema di disabilità

Tecnicamente, e nel suo gergo di nascita, si chiama disability manager. Più concretamente, è una figura che, laddove è stata istituita, ha un solo compito. Importantissimo: coordinare le attività dell'amministrazione comunale in materia di disabilità e verificare che le strutture e le iniziative pubbliche siano accessibili a tutti. Anche ai diversabili.

A chiedere che la figura del disability manager approdi anche a Gravina è il Comitato per l'abolizione delle barriere architettoniche (Ca. Ba.), presieduto da Urbano Lazzari. "Il disability manager - spiega Lazzari - è un professionista che deve conoscere le dinamiche culturali in atto e le problematiche attinenti alla disabilità in tutti i suoi aspetti, assicurando un servizio multidisciplinare centrato sulla persona e sulle sue esigenze, o anche sull'organizzazione e i bisogni del sistema stesso. La sua è una figura che si propone di superare i confini tra i servizi, di valorizzare le singole realtà già operanti nelle realtà territoriali, per favorire l'accessibilità, il coordinamento socio-sanitario e l'assistenza alla famiglia. Nella nostra Regione, negli ultimi due anni, si sono specializzati in disability management sei professionisti, acquisendo le competenze necessarie per il raggiungimento degli obiettivi menzionati". E di recente, aggiunge Lazzari, "si è anche costituita la "Società Italiana Disability Manager", associazione intercategoriale ed interdisciplinare che riunisce disability manager, persone fisiche, associazioni, enti pubblici e privati di tutta Italia, che ha come rappresentante in Puglia Nicola Marzano, il quale coordina il costituendo gruppo di lavoro formato da Domenico Lagreca, originario di Gravina, e da Francesco Magistà, Annalisa Lacalandra, Vito Ventura, Paola Martino".

Ragioni e motivazioni che portano il Ca. Ba. e il suo presidente a chiedere all'amministrazione comunale, nelle persone del sindaco Alesio Valente e dell'assessore alle politiche sociali Felice Lafabiana, "l'individuazione di un percorso utile al riconoscimento istituzionale di questa figura, specificando che quanto detto è in linea con percorsi già intrapresi nella Comunità Europea e in altre regioni italiane".

S'attendono ora risposte da Palazzo di città.
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