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Povia risponde alle critiche

Il cantautore milanese interviene per dire la sua. E sulla droga: "Ne ho fatto uso, ma sono stato bravo ad uscirne".

Giuseppe Povia, in arte semplicemente Povia, legge Gravinalife. Ed anche i commenti che, nel forum, si inseguono all'annuncio del concerto che il cantautore milanese (nel 2006 vincitore del Festival di Sanremo) terrà a Gravina il 27 maggio, in occasione dei festeggiamenti del Santissimo Crocifisso.

Diviso il pubblico gravinese: se da un lato c'è chi si prepara ad accogliere a braccia aperte il noto cantante, esaltandone ed apprezzandone le doti canore ed il suo impegno sociale, dall'altro c'è chi, al contrario, lo contesta, prendendo spunto dai testi di alcune sue canzoni e dalle dichiarazioni rilasciate su temi etici e civili, non ultime quelle in ordine all'omossessualità ed alla recente nomina, a ministro all'integrazione, di Cecile Kyenge.

Ed in proposito Povia (che nei prossimi giorni sarà ancora su Gravinalife con un'intervista realizzata a margine del suo tour "Siamo italiani") non manca di far conoscere il suo pensiero, in risposta proprio ad alcuni commenti postati dai forumisti di Gravinalife: "Io non intendo l'omosessualità come una malattia, in quanto nel verso della canzone "Luca era gay" c'è una frase che dice chiaramente: "Nessuna malattia nessuna guarigione". Quindi si informi meglio chi sostiene il contrario: le malattie sono il cancro, la leucemia, la sclerosi e tutte quelle che colpiscono i bambini appena nati". Capitolo Kyenge: "Per quanto riguarda il ministro, ho detto chiaramente la mia idea, e cioè che se una alza un cartello con scritto "essere clandestini non è reato", fomenta soltanto gli stranieri a venire in Italia senza permesso, senza controllo e questo significherebbe casa, lavoro e diritti per tutti, tranne che per gli italiani. Il mio non è razzismo: è solo criterio". Quindi, la sfida sul piano della testimonianza: "Ho fatto uso di droghe, è vero, ognuno ha avuto il suo passato, ma io sono stato bravo ad uscirne e sono un messaggero di positività".

In coda, la replica - piccata - a chi, come l'utente Mauro, ha definito un oltraggio la sua partecipazione ai festeggiamenti civili legati ad una festa religiosa molto sentita, quale quella del Santissimo Crocifisso: "Forse dovremmo prendere tutti esempio da questo signore che invece non ha peccato. Sia pratico, per favore. L'ignoranza e l'informazione le sono amiche, non le ignori".
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