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Pd e Terzo Polo convergono su Valente, Idv invoca le primarie e lascia il tavolo

Intanto, irrompono sulla scena anche i “Democratici Riformisti”

Sul nome del giovane segretario del Pd si sono ritrovati i democrats, Api, Udc, Fli, Upc, la lista civica "Democrazia e futuro". Non invece Idv, ritiratasi dalle trattative dopo aver visto bocciare la proposta di allargare la coalizione al resto del centrosinistra e di indire le primarie per la scelta del candidato sindaco.Il racconto si snoda sui sentieri delle indiscrezioni e, al momento, di poche dichiarazioni. Si dice: mercoledì sera partiti e movimenti dell'asse Pd-Idv-Terzo Polo si ritrovano attorno allo stesso tavolo per vagliare le candidature avanzate: quella del democratico Valente e quella del dipietrista Florio. Si va alla conta. Perché così era stato stabilito sin dall'inizio, tengono a sottolineare Pd e Terzo Polo. Le indicazioni vedono prevalere il segretario democratico, che coagula attorno al suo nome i consensi di tutti gli alleati. O quasi. Perché Idv chiede di indire le primarie e di aprire la coalizione anche alle altre forze del centrosinistra tradizionale. La risposta? Picche. Gli alleati, infatti, replicherebbero contestando ai colleghi un ripensamento rispetto agli accordi originari e rifiutandosi di indietreggiare anche solo di un millimetro dalla candidatura Valente. Dicendosi tutt'al più disponibili ad un confronto, ma solo su basi programmatiche. A quel punto, Idv sceglierebbe di abbandonare le trattative, mentre "La Puglia per Vendola" eviterebbe di aggiungere la propria firma all'intesa nel tentativo di riannodare i fili del dialogo con le sinistre.Per capire quanto aderente al vero sia la ricostruzione dei fatti messa in piedi ascoltando Radiopolitica, il giorno dopo scatta la caccia ai commenti. Ma il Terzo Polo tace, e il Pd rinvia ad un comunicato ufficiale ogni considerazione. Così a parlare sono in pochi. Anzi, uno solo: Vincenzo Florio. "E' vero, abbiamo lasciato il tavolo di Pd e Terzo Polo", conferma l'esponente dipietrista. "Abbiamo insistito sulla necessità di indire le primarie ed avviare un confronto con le sinistre. Ci è stato risposto di no. Il Pd ha scelto di andare avanti per la propria strada, sulle orme del governo Monti. Pensavamo fossero aperti al dialogo. Evidentemente, sbagliavamo". E per far comprendere quanto concrete siano le intenzioni dei dipietristi, Florio annuncia che "già venerdì ci incontreremo con Sel, la Federazione della sinistra ed altre forze per dar vita ad uno schieramento che faccia delle primarie il suo carattere distintivo". Sempre domani, aggiunge Florio, "su nostra iniziativa a Bari si riuniranno i vertici provinciali e regionali di Pd, Sel e Idv per esaminare il caso Gravina". Intanto, in cronaca resta spazio per la comparsa, sul proscenio politico, di un nuovo soggetto, i "Democratici riformisti", che ha fatto la sua prima uscita pubblica partecipando alla riunione del mercoledì. "Il nostro movimento – spiega il portavoce, Francesco Ciampo - si colloca nel centrosinistra regionale ed ha come obiettivo primario l'affermazione di valori come la trasparenza, la meritocrazia, la legalità ed il rinnovamento della classe dirigente. Intende da subito aprire un costruttivo dialogo con la coalizione di centrosinistra a guida Pd, della quale già condivide gli evidenti segnali di rinnovamento, con l'auspicio di trovare nel prosieguo anche le giuste convergenze programmatiche che possano contribuire a condurre la nostra città verso un futuro migliore". Ai "Democratici riformisti" potrebbe aderire nelle prossime ore, segnala la sempre gracchiante Radiopolitica, anche qualche ex consigliere comunale.
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