Neapopuli
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Neapopuli: Napoli in chiave fiabesca

Un dipinto firmato Furno

Una Napoli in cui sacro e profano si mescolano raccontati in un mix di italiano e dialetto, una Napoli fiabesca forse più vera che mai le cui sorti si mischiano con quelle di città fantasiose è stata portata in scena al teatro Vida in modo originale dalla compagnia "Imprevisti e probabilità" nel weekend del 13 e 14 dicembre.
Titolo della divertente commedia è Neapopuli, testo liberamente tratto da "Città invisibile" di Italo Calvino e "Lu cunto de li cunti", di Gian Battista Basile, con adattamento e regia di Raffaele Furno.

Sul palco un narratore-giocoliere interpretato dall'attore Janos Agresti narra di città esotiche e lontane, che però contengono ognuna un riferimento alla cultura napoletana. In un atto unico c'è davvero tutto: il canto popolare, il ballo, la devozione religiosa e la tombola. Gli attori scendono dal palco, offrono taralli al pubblico che applaude piacevolmente sorpreso. Ritorna poi il silenzio e la voce degli attori prende il sopravvento. La cultura napoletana prende vita nei corpi di otto donne che costituiscono un coro, e che pregano, amano, cantano e si insultano tra loro; donne che incarnano la complessità di Napoli. Tante sono le città dove il gruppo di femmine si muove tra una tombola e un litigio. Il narratore poi passa a raccontare l'antica storia di "Rospacenere" che ha perso la sua scarpetta al ballo del Re mentre la matrigna drag queen interpretata in modo davvero singolare da Raffaele Furno, invita le sorellastre di Rospacenere a prepararsi per far colpo sul Re. Seguono sul palco, le lavandaie che ambiscono ad essere "la femmena che se pò mette o' re sotto i piedi".
Confusione da mercato, chiacchiere da basso, tamurriata napoletana infondono ritmo alla narrazione. Sulla scena personaggi esplosivi, colorati, poetici, ironici e sensuali. Si respira un'atmosfera onirica caratterizzata da una scenografia neutra, abiti curati nel minimo dettaglio così come i movimenti di ogni attore, che con parole, cantate e recitate, ha dato il via a una indimenticabile magia.

A sipario chiuso, il pubblico ha applaudito entusiasta gli attori che sono riusciti a far apprezzare una Napoli che si ha paura di perdere una volta lontano dalla città ma che si ritrova in ogni città o che forse si è persa ogni volta che il migrante parla di qualche altra città.

Ufficio stampa teatro Vida
Dr.ssa Emanuela Grassi
21 fotoNeapopuli
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