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Territorio

La crisi morde: le imprese si ribellano

Ieri manifestazione di protesta a Bari. Presenti un centinaio di commercianti e artigiani gravinesi.

Grande partecipazione anche da Gravina, in suolo barese, alla manifestazione di protesta promossa da Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Rete Imprese Italia nell'ambito della giornata di mobilitazione nazionale: ieri la città di Bari ha accolto più di dieci autobus di delegazioni di negozianti provenienti da tutta la provincia. Uno di questi arrivava da una Gravina che ha risposto numerosa all'appello: circa cento gravinesi hanno consegnato simbolicamente le chiavi delle loro imprese per denunciare lo stato di pericolo in cui versano le aziende del territorio.

"La politica da troppo tempo è sorda alle problematiche della colonna portante dell'economia italiana: l'impresa, piccola, media o grande che sia. Ma se moriamo noi, muore l'Italia": questo il messaggio dei partecipanti, scossi e arrabbiati. I dati parlano chiaro: l'anno 2013 si è aperto col segno negativo e nell'ultimo anno circa 3000 imprese nella sola provincia di Bari sono state costrette a chiudere. "Il disagio gravinese è forte", ha detto Michele Capone, presidente di Confcommercio Gravina. "D'altronde come potrebbe essere altrimenti, considerando la forte pressione fiscale, la rigidità della macchina burocratica e l'isolamento causato alla nostra comunità dalla inefficienza delle infrastrutture? Ci sono opere importanti incomplete nel raggio di venti chilometri dalla città: si pensi alla statale 96, o alla regionale 7 o ancora alla tratta delle ferrovie dello stato a Matera". "A questo si aggiunga l'impossibilità di accedere al credito e l'aut aut con cui ci confrontiamo: licenziare o chiudere? Assistiamo alla miglior ricetta per portare sul lastrico le imprese", ha detto dal canto suo Antonio Aquila, presidente di Confartigianato Gravina.

All'ascolto dell'intervento in diretta, su un maxischermo, del presidente di Rete imprese, Carlo Sangalli, è seguita la lunga fila dei commercianti per la restituzione simbolica delle chiavi delle proprie attività in una teca, che sembrava volutamente funeraria, proprio a dimostrare che ormai manca poco alla chiusura definitiva. Dopo qualche minuto è cominciata una conferenza stampa all'insegna del confronto con le istituzioni. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Confcommercio Bari, Sandro Ambrosi; il presidente provinciale di Confesercenti, Benny Campobasso; il presidente provinciale di Confartigianato, Francesco Sgherza. Del mondo politico erano invece presenti il senatore Pdl Antonio Azzolini e il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna, fischiati ed interrotti ripetutamente dalle urla.

Ma alla manifestazione hanno partecipato anche il vicesindaco di Gravina, Gino Lorusso, e il vicesindaco di Poggiorsini, Serafino Dipalo. Lorusso ha confermato la sensibilità del Comune a queste tematiche, giacchè "le piccole e medie imprese non rappresentano soltanto lo stato economico di una comunità, ma anche la sua tranquillità sociale. L'amministrazione comunale si impegna ad aprire tavoli tematici, affinchè la protesta di quest'oggi non rimanga qui, sterile. Si sta provvedendo all'analisi dei dati per poi poter pensare a modifiche concrete circa lo snellimento della burocrazia, la tassa rifiuti della zona pip e quanto è nella disponibilità delle azioni di un Comune".

E ieri sera, anche a Gravina, a conclusione della giornata di mobilitazione, insegne e luci in vetrina spente dalle 18 alle 19.

(A cura di Grazia Cozzoli)
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