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Territorio

Triplice “no" alle scorie nucleari in Puglia

Consiglio intercomunale per ribadire le ragioni contrarie al deposito nazionale

Tutti insieme per dire no alle scorie nucleari in Puglia. I consigli comunali di Gravina, Altamura e Laterza, i parlamentari del territorio, i rappresentanti regionali e provinciali, gli esponenti delle associazioni e dei comitati spontanei sorti per dire no al deposito di scorie nucleari sul nostro territorio.

Un'occasione rappresentata dal consiglio intercomunale che si è svolto ieri mattina a Gravina presso l'area fiera, per votare un ordine del giorno che rappresenti una unica voce contro la Cnapi (carta nazionale delle aree potenzialmente idonee) che ipotizza l'allocazione del deposito di scorie nucleari in terra di Puglia. "Una giornata importante" - l'ha definita il sindaco di Gravina Valente nell'aprire i lavori dell'assemblea, ribadendo la netta contrarietà al deposito, non per "capriccio", non per la sindrome Nimby (not in my back yard"), ma per incompatibilità delle peculiarità del territorio. Valente ha ricordato il lavoro svolto nella cabina di regia di concerto con gli altri rappresentanti dei comuni pugliesi interessati dalla Cnapi, in stretta collaborazione con l'ente di governo regionale.

Un lavoro ben fatto. Di questo è apparso convinto il presidente della Regione Michele Emiliano, intervenuto in collegamento telefonico. "Abbiamo predisposto un documento di grande qualità, ragionato, che espone tutte le motivazioni per cui il sito non va fatto in Puglia- ha sottolineato Emiliano, convinto che la Sogin farà un passo indietro visto "l'approccio scientifico che supporta le nostre ragioni", garantendo comunque la massima attenzione sulla questione. "Non abbasseremo la guardia, la battaglia non finisce con la consegna del documento", ha assicurato il presidente della Regione Puglia.

Motivazioni tecniche, ma anche politiche, ha rimarcato la sindaca di Altamura Rosa Melodia. "La spinta che abbiamo voluto dare oggi è quella della rappresentanza politica del territorio" - ha dichiarato Melodia, affermando come nessuna comunicazione ufficiale sia mai pervenuta ai Comuni da parte della Sogin, e sottolineando gli attestati di solidarietà e vicinanza provenienti da numerosi comuni della Puglia. Un ringraziamento la sindaca di Altamura lo ha riservato alle associazioni e ai comitati che da subito si sono messi a disposizione dei territori: "Questo significa essere comunità. Questo significa essere territorio. Il dibattito deve quindi continuare perché il pericolo non è scampato".

Alle parole della Melodia hanno fatto eco le dichiarazioni del sindaco di Laterza Francesco Frigiola. "Oggi è una giornata di orgoglio e di appartenenza ad un territorio" - ha detto Frigiola, che poi ha aggiunto: "abbiamo alzato la bandiera unica della difesa della nostra terra, uniti nel dire No al deposito. Non ci siamo fatti lusingare dalle proposte di ricaduta economica del deposito sui nostri territori". Il primo cittadino di Laterza ha ricordato la vocazione turistica delle aree pugliesi interessate dalla Cnapi, che stride con il progetto di allocare il deposito nucleare.

Ecco perché- si è accodato il Presidente del parco dell'Alta Murgia Francesco Tarantini- diventa fondamentale il lavoro di valorizzazione del territorio, così come il Parco sta facendo da tempo. "Ai parchi tecnologici preferiamo i parchi per i bambini e per i turisti" - ha detto Tarantini, ribadendo che la Puglia è unita su questa vicenda. Concetti ripresi dal deputato del M5S Angela Masi, che nel ripercorrere la storia della Cnapi e dei suoi criteri ha confermato il suo netto diniego al deposito, "anche perché la Puglia ha già dato il suo tributo" - ha detto Masi riferendosi all'Ilva, ma non solo. A voluto portare il suo saluto all'assemblea anche il consigliere regionale Francesco Paolicelli, che si è detto orgoglioso di essere murgiano e ha invitato tutti a continuare nella salvaguardia delle peculiarità del territorio della Murgia.

Dalle associazioni e i comitati sono arrivati gli interventi di Peppino Deleonardis, in rappresentanza dei sindacati, che ha riaffermato il valore del lavoro di squadra e della costituzione di una rete che ha l'obiettivo di sollecitare la partecipazione della società civile, chiamata a decidere sulle scelte che comprendono lo sviluppo del proprio territorio; di Giuseppe Lapolla, del comitato popolare "no scorie" di Gravina che ha raccontato le ragioni della inadeguatezza dell'area Zingariello di Gravina; di Piero Castoro per il centro studi "Torre di Nebbia" che si è spinto oltre il 5 luglio, proiettandosi già sugli scenari che attendono la Murgia e la Puglia dopo la consegna delle osservazioni, lamentandosi con la Regione per l'assenza dei comitati ai tavoli tecnici.

Un'assenza dovuta alla ristrettezza dei tempi davanti ai quali ci si è trovati in un primo momento (la prima scadenza per le osservazioni non va dimenticato era prevista per il 5 marzo) - ha risposto l'assessore regionale all'ambiente Anna Grazia Maraschio, che, nel ricostruire tutte le mosse fatte dalla Regione, ha sottolineato l'importanza del lavoro di squadra.

"La Regione ha coinvolto immediatamente tutti per dare organicità al lavoro, così che avesse maggiore efficacia" - ha detto l'assessore regionale, ricordando che le ragioni del "no" sono state esposte sia dal punto di vista scientifico che da quello politico, rimarcando le scelte di sviluppo e la vocazione dei territori. "Oggi coroniamo il nostro lavoro, anche se sono consapevole che il problema non è superato" - ha detto in conclusione Maraschio, assicurando l'integrazione del dossier con le osservazioni giunte dai comitati "per mantenere alto e vibrante il no della Puglia al deposito".
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