Associazioni
Il centro storico e la città tra pubblico e privato
Nuovo ciclo di incontri organizzati da Stt. A margine della mostra "Superurbano".
Gravina - martedì 8 gennaio 2013
10.55
"Ricreare un ecosistema sano".
E' con questa speranza, o forse con questo obiettivo da raggiungere in un prossimo futuro, che si è conclusa la mostra Superurbano, allestita per due mesi negli ipogei del Seminario diocesano.
Prima di chiudere i battenti però, "Siamo Tutti Tufi" ha organizzato un workshop sul nodo pubblico-privato, ossia sul rapporto tra la pubblica amministrazione egli interessi privati nel recupero del centro storico di Gravina in Puglia. "Dal primo crollo ci ostiniamo a ribadire che le ripetute emergenze sono il frutto di un processo sociale di lunga durata, basato sulla frattura tra interesse pubblico e privato", scrivono i promotori dell'iniziativa, convinti che "governare il rischio è impossibile se non lo si assume a partire dalle reciproche responsabilità", poiché il nostro centro storico "da troppo tempo lacerato dal caos degli interessi particolari, forti dell'ambiguità della prassi amministrativa. La questione della relazione tra pubblico e privato, però, non è pura amministrazione, bensì un nodo politico decisivo, soprattutto in una fase di crisi strutturale, come quella che stiamo vivendo".
E per risolvere questa diatriba o quanto meno per tracciare un nuovo percorso, da mercoledì e fino a venerdì presso la sala convegni della Fondazione Pomarici Santomasi si susseguiranno una serie di incontri a cui parteciperanno amministratori locali e regionali, tra i quali gli assessori regionali Guglielmo Minervini e e Angela Barbanente insieme al sindaco di Gravina, Alesio Valente; il presidente della fondazione "Santomasi", Agostino Giglio, ed il presidente del Parco Cesare Veronico. Con loro discuteranno anche esperti e tecnici del calibro di Francesco Careri, docente presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre; Stefano Stanghellini, professore ordinario in estimo alla Iuav di Venezia; Leonardo Palmisano, docente di sociologia urbana al Politecnico di Bari; Roberto Giannì, dirigente d'area "Assetto del Territorio e Urbanistica" della Regione Puglia.
Agli incontri si affiancheranno passeggiate di ricognizione dei luoghi ed esperienze laboratoriali nel centro storico.
E' con questa speranza, o forse con questo obiettivo da raggiungere in un prossimo futuro, che si è conclusa la mostra Superurbano, allestita per due mesi negli ipogei del Seminario diocesano.
Prima di chiudere i battenti però, "Siamo Tutti Tufi" ha organizzato un workshop sul nodo pubblico-privato, ossia sul rapporto tra la pubblica amministrazione egli interessi privati nel recupero del centro storico di Gravina in Puglia. "Dal primo crollo ci ostiniamo a ribadire che le ripetute emergenze sono il frutto di un processo sociale di lunga durata, basato sulla frattura tra interesse pubblico e privato", scrivono i promotori dell'iniziativa, convinti che "governare il rischio è impossibile se non lo si assume a partire dalle reciproche responsabilità", poiché il nostro centro storico "da troppo tempo lacerato dal caos degli interessi particolari, forti dell'ambiguità della prassi amministrativa. La questione della relazione tra pubblico e privato, però, non è pura amministrazione, bensì un nodo politico decisivo, soprattutto in una fase di crisi strutturale, come quella che stiamo vivendo".
E per risolvere questa diatriba o quanto meno per tracciare un nuovo percorso, da mercoledì e fino a venerdì presso la sala convegni della Fondazione Pomarici Santomasi si susseguiranno una serie di incontri a cui parteciperanno amministratori locali e regionali, tra i quali gli assessori regionali Guglielmo Minervini e e Angela Barbanente insieme al sindaco di Gravina, Alesio Valente; il presidente della fondazione "Santomasi", Agostino Giglio, ed il presidente del Parco Cesare Veronico. Con loro discuteranno anche esperti e tecnici del calibro di Francesco Careri, docente presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre; Stefano Stanghellini, professore ordinario in estimo alla Iuav di Venezia; Leonardo Palmisano, docente di sociologia urbana al Politecnico di Bari; Roberto Giannì, dirigente d'area "Assetto del Territorio e Urbanistica" della Regione Puglia.
Agli incontri si affiancheranno passeggiate di ricognizione dei luoghi ed esperienze laboratoriali nel centro storico.