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La città

Festa della Liberazione: Gravina ricorda i suoi eroi

Valente: “Scarsa partecipazione dei gravinesi”.

Gravina ricorda i suoi caduti in nome della libertà.

Sono passati settant'anni da quel 25 aprile 1944. La storia italiana ricomincia con una data che segna, simbolicamente, la fine della seconda guerra mondiale, la liberazione dal giogo nazista e dalla ventennale oppressione fascista. L'Italia depone le armi e lentamente intreccia ghirlande di fiori in onore dei caduti, morti per difendere quello che Oriana Fallaci definiva prima che un diritto, un dovere.

Nella pineta comunale stamane, si è svolta la consueta cerimonia del ricordo, a cura dell'Associazione italiana Partigiani d'Italia (Anpi) e dell'Amministrazione, presso il busto di Filippo D'Agostino. Nel nome del sindacalista gravinese - assassinato dai soldati nazisti nel Castello di Hartheim vicino Linz, in una camera a gas – si ricorda il movimento di resistenza locale. "Vogliamo ricordare un altro eroe della resistenza", ha affermato il sindaco di Gravina, Alesio Valente, "Ninuccio Pappalardi, il quale dava grande importanza a questa ricorrenza". Il primo cittadino si è rammaricato poi, per la scarsa partecipazione della cittadinanza. Il corteo, composto per lo più da parte della giunta comunale, da alcuni partiti di centro sinistra e anziani membri dell'associazione, oltre che da ufficiali delle forze dell'ordine, ha raggiunto il monumento dedicato a D'Agostino posto nel 1967. Sempre al sindacalista gravinese, il Comune di Bari , negli scorsi giorni ha dedicato una cerimonia ufficiale al termine della quale è stata scoperta una targa commemorativa: "Non abbiamo ricevuto alcun invito da parte delle autorità baresi" ha commentato ancora Valente e ha concluso, "siamo comunque orgogliosi, è bene che una grande città come Bari ricordi questo eroe".

Presente inoltre, il presidente della sezione Anpi di Gravina, Andrea Ferrante, il quale nel suo intervento ha ricordato l'importanza che ha avuto la resistenza partigiana nella storia italiana. E sulle note di "Bella ciao" e dell' "Inno di Mameli", la commemorazione si conclude, con la speranza che quel pezzo di storia non si ripeta mai più.

Di seguito la galleria fotografica della cerimonia.
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