Cronaca
Case bianche, arrivano le ruspe
Via il bitume steso senza autorizzazione. La rabbia dei residenti
Gravina - venerdì 16 ottobre 2015
10.10
Brutto risveglio per i residenti delle case bianche.
Questa mattina la sveglia l'hanno suonata le ruspe dell'impresa "Cifrer" a cui palazzo di città ha intimato la rimozione di un fazzoletto d'asfalto steso all'ingresso del quartiere residenziale senza alcuna autorizzazione.
Arriva oggi la risoluzione di un lungo braccio di ferro tra residenti, amministrazione comunale, impresa e i proprietari dei suoli confinanti con il quartiere, protagonisti oramai da decenni di una lunga battaglia giudiziaria per rivendicare i propri diritti.
La vicenda risale al 2014 quando nell'ambito dei lavori per il rifacimento dell'asfalto sul viale Giudici Falcone e Borsellino, l'impresa Cifrer, regolare affidataria dell'opera, stese all'ingresso delle case bianche due lingue d'asfalto.
Un favore agli amici che è costata una denuncia penale al legale rappresentante della azienda.
La stessa azienda che in tre diverse occasioni ha provato a rimuovere, dopo le denunce presentate da alcuni cittadini, a ripristinare lo stato dei luoghi incontrando sempre l'opposizione dei residenti.
Oggi però, complice l'ora in cui sono arrivate le ruspe, il bitume è stato rimosso a sono riaffiorate le antiche buche che tanti problemi di sicurezza avevano creato a quanti abitualmente percorrono la strada.
Una strada che in realtà nasconde sotto di sé l'antico tratturo Melfi – Castellaneta, luogo simbolo dell'antica via della transumanza sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza archeologica di Puglia.
Vincoli che però sembrano non interessare i residenti della zona inviperiti questa mattina contro i dirigenti dell'ufficio tecnico e intenti ad invocare la presenza del primo cittadino che pure in questi mesi li aveva rassicurati.
"Vergogna" urlano contro le forze dell'ordine giunte sul posto per rasserenare gli animi e assicurare l'esecuzione dli lavori in totale sicurezza.
Urla che per ora non hanno sortito alcune effetto: via il bitume resta l'amarezza.
Questa mattina la sveglia l'hanno suonata le ruspe dell'impresa "Cifrer" a cui palazzo di città ha intimato la rimozione di un fazzoletto d'asfalto steso all'ingresso del quartiere residenziale senza alcuna autorizzazione.
Arriva oggi la risoluzione di un lungo braccio di ferro tra residenti, amministrazione comunale, impresa e i proprietari dei suoli confinanti con il quartiere, protagonisti oramai da decenni di una lunga battaglia giudiziaria per rivendicare i propri diritti.
La vicenda risale al 2014 quando nell'ambito dei lavori per il rifacimento dell'asfalto sul viale Giudici Falcone e Borsellino, l'impresa Cifrer, regolare affidataria dell'opera, stese all'ingresso delle case bianche due lingue d'asfalto.
Un favore agli amici che è costata una denuncia penale al legale rappresentante della azienda.
La stessa azienda che in tre diverse occasioni ha provato a rimuovere, dopo le denunce presentate da alcuni cittadini, a ripristinare lo stato dei luoghi incontrando sempre l'opposizione dei residenti.
Oggi però, complice l'ora in cui sono arrivate le ruspe, il bitume è stato rimosso a sono riaffiorate le antiche buche che tanti problemi di sicurezza avevano creato a quanti abitualmente percorrono la strada.
Una strada che in realtà nasconde sotto di sé l'antico tratturo Melfi – Castellaneta, luogo simbolo dell'antica via della transumanza sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza archeologica di Puglia.
Vincoli che però sembrano non interessare i residenti della zona inviperiti questa mattina contro i dirigenti dell'ufficio tecnico e intenti ad invocare la presenza del primo cittadino che pure in questi mesi li aveva rassicurati.
"Vergogna" urlano contro le forze dell'ordine giunte sul posto per rasserenare gli animi e assicurare l'esecuzione dli lavori in totale sicurezza.
Urla che per ora non hanno sortito alcune effetto: via il bitume resta l'amarezza.
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