Abusivi, murato il convento di santa Teresa

Ordine perentorio. Chiudere il convento di Santa Teresa.

La crisi economica diventa sempre emergenza sociale e con lei crescono il numero delle famiglie bisognose alla ricerca di tutto, lavoro, soldi, beni di prima necessità, alloggio compreso.
Cresce in città il numero delle case occupate abusivamente da famiglie meno abbienti e gruppi di immigrati. Alloggi privati ma anche immobili pubblici, abbandonati e incustoditi. È il caso dell'ex convento di Santa Teresa nel cuore del centro storico, liberato insieme al più famoso convento da Santa Sofia, da intere famiglie di abusivi che negli anni hanno abitato quelle stanze cambiandone anche la struttura.
Dopo anni di battaglie legali e ordinanze di sgombero, i conventi sono stati liberati e rimessi in sicurezza. Tuttavia se per il convento di Santa Sofia il futuro è culturale oltre che turistico con l'ipotesi, tra l'altro, di trasferire in quella sede il liceo musicale, per la struttura di Santa Teresa il domani è del tutto incerto e il rischio che nuove famiglie possano eleggere l'ex convento a casa di proprietà è dietro l'angolo.

Per questo palazzo di città ha deciso di correre ai ripari dando l'ordine di chiudere urgentemente tutti gli accessi all'immobile onde "evitare che eventuali altri abusivi possano entrare nelle suddette unità immobiliari e occupare abusivamente i locali".
Il compito di procedere alla chiusura è stato affidato all'impresa Ceglie Filomena che dovrà eseguire i lavori in cinque giorni per un importo complessivo di poco superiore ai 3.000 euro.
Una soluzione che oggi appare tanto urgente quanto precaria perché se da una parte occorre preservare un bene pubblico da eventuali assalti, dall'altra occorre salvare quello stesso immobile dal degrado e dall'abbandono.

Senza dimenticare che occorre comunque dare risposte a chi oggi cerca aiuto.