Gravina tra bellezza e inciviltà
Rifiuti e atti vandalici nell’area archeologica del Padre Eterno
martedì 28 ottobre 2025
Gravina in Puglia, località del territorio murgiano, continua a incantare visitatori e turisti con il suo paesaggio unico, le gravine che narrano millenni di storia e il fascino del suo centro antico sospeso tra cielo e pietra. Ma, anche la nostra città mostra purtroppo delle incrinature, segni dolorosi di una bellezza non sempre rispettata.
Negli ultimi tempi, infatti, sono stati segnalati nuovi atti vandalici nella zona archeologica del Padre Eterno, dove antiche superfici rocciose e tombe sono state imbrattate con scritte e segni indelebili. A ciò si aggiungono rifiuti abbandonati nei pressi della chiesa rupestre di Santa Maria degli Angeli, uno dei luoghi più suggestivi del nostro patrimonio storico e spirituale.
Scene che addolorano non solo chi ama Gravina, ma anche chi si impegna ogni giorno per custodirla.
Tra questi ci sono i volontari, cittadini che, armati di pinze e buona volontà, si dedicano periodicamente alla pulizia dei siti storici e naturalistici. Il loro gesto, silenzioso ma concreto, è un atto d'amore verso la città. Tuttavia, mentre alcuni raccolgono ciò che altri lasciano, gli episodi di vandalismo e incuria continuano.
E così, accade che i visitatori che raggiungono Gravina nel fine settimana si trovino davanti a buste di immondizia sul Ponte Acquedotto, uno dei simboli più iconici della città e dell'intero territorio murgiano.
Non si tratta di fare polemica, ma di educazione civica e consapevolezza.
Ogni gesto di rispetto, gettare un rifiuto nel posto giusto, evitare di imbrattare una parete, valorizzare il patrimonio anziché danneggiarlo, è un passo verso una comunità più matura.
Gravina ha tutte le carte in regola per essere un faro culturale della Puglia e del Mezzogiorno. Ma perché ciò accada, serve un impegno collettivo: istituzioni, scuole, associazioni, cittadini.
Negli ultimi tempi, infatti, sono stati segnalati nuovi atti vandalici nella zona archeologica del Padre Eterno, dove antiche superfici rocciose e tombe sono state imbrattate con scritte e segni indelebili. A ciò si aggiungono rifiuti abbandonati nei pressi della chiesa rupestre di Santa Maria degli Angeli, uno dei luoghi più suggestivi del nostro patrimonio storico e spirituale.
Scene che addolorano non solo chi ama Gravina, ma anche chi si impegna ogni giorno per custodirla.
Tra questi ci sono i volontari, cittadini che, armati di pinze e buona volontà, si dedicano periodicamente alla pulizia dei siti storici e naturalistici. Il loro gesto, silenzioso ma concreto, è un atto d'amore verso la città. Tuttavia, mentre alcuni raccolgono ciò che altri lasciano, gli episodi di vandalismo e incuria continuano.
E così, accade che i visitatori che raggiungono Gravina nel fine settimana si trovino davanti a buste di immondizia sul Ponte Acquedotto, uno dei simboli più iconici della città e dell'intero territorio murgiano.
Non si tratta di fare polemica, ma di educazione civica e consapevolezza.
Ogni gesto di rispetto, gettare un rifiuto nel posto giusto, evitare di imbrattare una parete, valorizzare il patrimonio anziché danneggiarlo, è un passo verso una comunità più matura.
Gravina ha tutte le carte in regola per essere un faro culturale della Puglia e del Mezzogiorno. Ma perché ciò accada, serve un impegno collettivo: istituzioni, scuole, associazioni, cittadini.