Designer brasiliana fa brillare il ponte acquedotto al Milano jewerly week
Le origini italiane, un’assonanza nel cognome ed un monumento che si fa ispirazione.
venerdì 24 ottobre 2025
Dal 18 al 20 ottobre alla Milan Jewerly Week , Thalita S.S. Gravino, designer di gioielli ha presentato la sua preziosa collezione in Italia e tra i pezzi speciali, un paio di orecchini, in oro e diamanti, ispirati alla bellezza e al significato del ponte viadotto acquedotto di Gravina in Puglia .
La proposta di Thalita – che si dice innamorata della nostra città che ha conosciuto solo da poco - con il suo brand Giardino Gravina racconta una storia di ibridazione culturale — tra Brasile e Puglia — che oggi trova nel gioiello presentato la sua forma più intima e simmetrica.
L'atelier di Thalita e Fred, attivo dal 2016 e con una comunicazione improntata all'eleganza quotidiana, si è conquistato uno spazio tra le proposte brasiliane di gioielleria contemporanea, non dimenticando una pratica artigiana legata alla tradizione e alla cura dei dettagli delle creazioni.
Un'occasione incredibile l'invito all'evento milanese del luxury fashion che mette in mostra l'arte orafa internazionale orientata alla personalizzazione dove la cultura del gioiello diventa, ogni anno, protagonista assoluta tra lusso, creatività ed avanguardia.
Ed è proprio all'evento meneghino, che ha ampia risonanza nel mondo grazie alla partnership con l'agenzia di pubblicità specializzata nel settore gioielleria- Blossom Brazil - che Giardino Gravina ha presentato, in una location storica- palazzo Bovara-, le sue creazioni che privilegiano linee originali e pietre a taglio classico e nelle quali emerge una sensibilità per il "pezzo raccontato".
In questo concept si inserisce la storia, personale e simbolica, che ha portato Thalita, giovane donna di Rio de Janeiro ma con origini italiane – il suo bisnonno proveniva da Corleto Monforte (Salerno) - , ad immaginare un gioiello ispirato al Ponte-Acquedotto di Gravina in Puglia: l'omaggio più prezioso e più creativo che il nostro simbolo identitario di pietra, che per secoli ha dissetato la nostra città, poteva aspettarsi.
Il legame, dunque, trova un ancoraggio naturale nel cognome "Gravino", che nella radice e per assonanza ricorda il toponimo della nostra città ed il carsismo che la caratterizza, oltre ad assecondare l'idea del brand, incline a dedicare pezzi preziosi a nomi e memorie.
Una scelta coerente, anche, con la tendenza contemporanea del design di lusso: valorizzare l'identità e trasformarla in oggetto unico.
La parure Acquedotto completa gli orecchini con un anello: il ritmo delle arcate in ripetizione modulare e i diamanti bianchi mostrano la contemporaneità di una creazione adatta davvero a tutte le generazioni.
Qualità del design ed esecuzione, ma anche l'autenticità ed il racconto hanno, dunque, conquistato Milano e anche noi, cittadini gravinesi orgogliosi di un monumento che appartenente alla nostra storia, architettura idraulica frutto dell'ingegno di chi abitò questi luoghi, ponte e collegamento fisico, diventa sempre più segno e simbolo di una terra, che ispira artisti e creativi, e legame, in questo caso un filo d'oro e memoria che oggi unisce anche due continenti da Rio de Janeiro a Gravina in Puglia.
La proposta di Thalita – che si dice innamorata della nostra città che ha conosciuto solo da poco - con il suo brand Giardino Gravina racconta una storia di ibridazione culturale — tra Brasile e Puglia — che oggi trova nel gioiello presentato la sua forma più intima e simmetrica.
L'atelier di Thalita e Fred, attivo dal 2016 e con una comunicazione improntata all'eleganza quotidiana, si è conquistato uno spazio tra le proposte brasiliane di gioielleria contemporanea, non dimenticando una pratica artigiana legata alla tradizione e alla cura dei dettagli delle creazioni.
Un'occasione incredibile l'invito all'evento milanese del luxury fashion che mette in mostra l'arte orafa internazionale orientata alla personalizzazione dove la cultura del gioiello diventa, ogni anno, protagonista assoluta tra lusso, creatività ed avanguardia.
Ed è proprio all'evento meneghino, che ha ampia risonanza nel mondo grazie alla partnership con l'agenzia di pubblicità specializzata nel settore gioielleria- Blossom Brazil - che Giardino Gravina ha presentato, in una location storica- palazzo Bovara-, le sue creazioni che privilegiano linee originali e pietre a taglio classico e nelle quali emerge una sensibilità per il "pezzo raccontato".
In questo concept si inserisce la storia, personale e simbolica, che ha portato Thalita, giovane donna di Rio de Janeiro ma con origini italiane – il suo bisnonno proveniva da Corleto Monforte (Salerno) - , ad immaginare un gioiello ispirato al Ponte-Acquedotto di Gravina in Puglia: l'omaggio più prezioso e più creativo che il nostro simbolo identitario di pietra, che per secoli ha dissetato la nostra città, poteva aspettarsi.
Il legame, dunque, trova un ancoraggio naturale nel cognome "Gravino", che nella radice e per assonanza ricorda il toponimo della nostra città ed il carsismo che la caratterizza, oltre ad assecondare l'idea del brand, incline a dedicare pezzi preziosi a nomi e memorie.
Una scelta coerente, anche, con la tendenza contemporanea del design di lusso: valorizzare l'identità e trasformarla in oggetto unico.
La parure Acquedotto completa gli orecchini con un anello: il ritmo delle arcate in ripetizione modulare e i diamanti bianchi mostrano la contemporaneità di una creazione adatta davvero a tutte le generazioni.
Qualità del design ed esecuzione, ma anche l'autenticità ed il racconto hanno, dunque, conquistato Milano e anche noi, cittadini gravinesi orgogliosi di un monumento che appartenente alla nostra storia, architettura idraulica frutto dell'ingegno di chi abitò questi luoghi, ponte e collegamento fisico, diventa sempre più segno e simbolo di una terra, che ispira artisti e creativi, e legame, in questo caso un filo d'oro e memoria che oggi unisce anche due continenti da Rio de Janeiro a Gravina in Puglia.