Angelo Lapolla candidato al consiglio regionale: Impegno e presenza per il territorio
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mercoledì 19 novembre 2025
L'impegno per il territorio a 360 gradi. Una presenza importante per l'area murgiana quella di Angelo Lapolla, candidato al consiglio regionale.
Con Angelo Lapolla, candidato nelle liste della Lega alle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre, abbiamo voluto affrontare -tra le tante- due questioni: sanità e viabilità. La prima di più ampio respiro regionale, l'altra invece più inerente al territorio murgiano e Gravina in particolare, trattandosi di soluzioni proposte per il miglioramento della strada provinciale La Tarantina.
Ecco la proposta articolata di Lapolla sulla sanità regionale
Verso un Modello Virtuoso di Sanità Regionale in Puglia: la Rivoluzione Silenziosa della Medicina Territoriale
La Puglia, come molte regioni italiane, vive da anni una condizione di carenza cronica di medici, infermieri e operatori sanitari, aggravata dal pensionamento dei professionisti della generazione del baby boom, dal numero limitato di specialisti disponibili e dall'aumento della domanda di cura legato all'invecchiamento della popolazione. In questo quadro, immaginare un modello virtuoso di sanità regionale significa ripensare radicalmente l'organizzazione dei servizi, puntando su prossimità, integrazione, digitalizzazione e collaborazione interprofessionale. Nella nostra visione, le Case di Comunità diventano i nuovi presidi di prossimità: luoghi vivi, aperti, accessibili, nei quali il cittadino trova risposte integrate, non frammentate. Non poliambulatori con un nome diverso, ma centri di riferimento dove lavorano insieme medici, infermieri, specialisti, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti.
È qui che si costruisce la presa in carico proattiva, soprattutto per i pazienti cronici e fragili. È qui che si riducono gli accessi impropri ai Pronto Soccorso. È qui che si ricuce quella distanza tra sanità e sociale che, troppo spesso, si traduce in solitudine, in disorientamento, in sofferenza evitabile.
La medicina territoriale come nuova infrastruttura della salute
Il modello che proponiamo vede la medicina territoriale diventare una vera e propria infrastruttura strategica della regione.
Una rete che integra:
• Infermieri di Famiglia e Comunità, protagonisti nella gestione delle cronicità e nell'assistenza domiciliare;
• Medici di medicina generale finalmente non più soli, ma inseriti in équipe multiprofessionali;
• Specialisti territoriali disponibili in presenza e in teleconsulenza;
• Assistenza domiciliare potenziata, che porta cure, diagnostica e riabilitazione direttamente nelle case dei cittadini;
• Tecnologie di telemedicina che superano distanze geografiche e carenze di organico.
Questa rete non sostituisce l'ospedale: lo supporta, lo alleggerisce, lo rende più efficiente.
L'ospedale torna a occuparsi della vera acuzie; il territorio gestisce tutto ciò che può e deve essere gestito vicino alla persona.
Superare la carenza di personale non è un'emergenza: è una strategia
La carenza di medici non si risolve solo aumentando i posti universitari. Serve un cambiamento culturale e organizzativo.
Servono:
• professionisti sanitari con competenze avanzate,
• percorsi digitali condivisi,
• ruoli chiari,
• processi semplificati,
• incentivi per lavorare nelle aree interne e nei servizi territoriali.
Il futuro non è fatto di singoli eroi isolati. È fatto di équipe integrate, capaci di prendere decisioni insieme, in modo rapido, efficiente e orientato al paziente.
Integrare sanità e sociale: la vera chiave del modello virtuoso
Una sanità moderna non può limitarsi a curare. Deve accompagnare, sostenere, prevenire.
E questo richiede un'alleanza forte con i Comuni, con i servizi sociali, con il terzo settore.
Le Case di Comunità diventano dunque anche un nuovo spazio di cittadinanza, un punto d'incontro in cui la fragilità non è più un percorso solitario, ma una strada condivisa.
Conclusione: la Puglia come laboratorio di innovazione sanitaria
La visione che oggi presentiamo è ambiziosa, ma realizzabile.
Una Puglia in cui la salute non è un servizio da rincorrere, ma un bene che si costruisce giorno per giorno, vicino alle persone, nelle loro comunità.
Una Puglia in cui la carenza di medici non diventa un alibi, ma una spinta al cambiamento.
Una Puglia che può diventare un modello nazionale di innovazione sanitaria.
Sta a noi, oggi, decidere se questo futuro vogliamo realizzarlo davvero.
E io sono convinto che, grazie al contributo di tutti voi, questo futuro è possibile
Per ciò che riguarda la viabilità e le infrastrutture Angelo Lapolla ha elaborato una proposta per la messa in Sicurezza della Strada Provinciale "La Tarantina": un progetto prioritario per il territorio.
Infatti, "La strada provinciale "La Tarantina" rappresenta uno degli assi viari più importanti per collegare aree rurali, attività produttive e centri abitati. Tuttavia, negli ultimi anni, questa arteria è diventata purtroppo un punto critico della viabilità locale, con un numero significativo di incidenti anche gravi.
Le principali cause del rischio sono note: carreggiata stretta, scarsa illuminazione, curve pericolose, pavimentazione deteriorata e segnaletica poco visibile. Un insieme di fattori che rende necessari interventi immediati e strutturali.
Il piano di messa in sicurezza previsto
Per trasformare "La Tarantina" in una strada moderna e sicura, il progetto prevede interventi mirati:
• Allargamento della carreggiata e inserimento di banchine laterali
• Rifacimento completo del manto stradale con asfalto drenante
• Nuovi guardrail nei punti più esposti
• Illuminazione potenziata in curve, incroci e tratti ad alto rischio
• Segnaletica verticale e orizzontale rinnovata, con pannelli rifrangenti
• Rotatorie negli incroci più pericolosi
• Controllo della velocità tramite autovelox e dissuasori
• Viabilità dedicata (ove possibile) per mezzi agricoli e veicoli lenti
Un investimento per la sicurezza e lo sviluppo
Mettere in sicurezza questa strada significa ridurre gli incidenti, proteggere i cittadini, migliorare i collegamenti tra aree produttive e garantire una mobilità più fluida ed efficiente.
Si tratta di un intervento strategico non solo per la sicurezza, ma per tutto il tessuto economico e sociale del territorio.
Conclusione
"La Tarantina" deve tornare ad essere una strada sicura, affidabile e adeguata alle esigenze di chi la percorre ogni giorno.
La sicurezza stradale è una responsabilità collettiva: questo progetto è un passo fondamentale verso un territorio più moderno, protetto e ben collegato.
Con Angelo Lapolla, candidato nelle liste della Lega alle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre, abbiamo voluto affrontare -tra le tante- due questioni: sanità e viabilità. La prima di più ampio respiro regionale, l'altra invece più inerente al territorio murgiano e Gravina in particolare, trattandosi di soluzioni proposte per il miglioramento della strada provinciale La Tarantina.
Ecco la proposta articolata di Lapolla sulla sanità regionale
Verso un Modello Virtuoso di Sanità Regionale in Puglia: la Rivoluzione Silenziosa della Medicina Territoriale
La Puglia, come molte regioni italiane, vive da anni una condizione di carenza cronica di medici, infermieri e operatori sanitari, aggravata dal pensionamento dei professionisti della generazione del baby boom, dal numero limitato di specialisti disponibili e dall'aumento della domanda di cura legato all'invecchiamento della popolazione. In questo quadro, immaginare un modello virtuoso di sanità regionale significa ripensare radicalmente l'organizzazione dei servizi, puntando su prossimità, integrazione, digitalizzazione e collaborazione interprofessionale. Nella nostra visione, le Case di Comunità diventano i nuovi presidi di prossimità: luoghi vivi, aperti, accessibili, nei quali il cittadino trova risposte integrate, non frammentate. Non poliambulatori con un nome diverso, ma centri di riferimento dove lavorano insieme medici, infermieri, specialisti, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti.
È qui che si costruisce la presa in carico proattiva, soprattutto per i pazienti cronici e fragili. È qui che si riducono gli accessi impropri ai Pronto Soccorso. È qui che si ricuce quella distanza tra sanità e sociale che, troppo spesso, si traduce in solitudine, in disorientamento, in sofferenza evitabile.
La medicina territoriale come nuova infrastruttura della salute
Il modello che proponiamo vede la medicina territoriale diventare una vera e propria infrastruttura strategica della regione.
Una rete che integra:
• Infermieri di Famiglia e Comunità, protagonisti nella gestione delle cronicità e nell'assistenza domiciliare;
• Medici di medicina generale finalmente non più soli, ma inseriti in équipe multiprofessionali;
• Specialisti territoriali disponibili in presenza e in teleconsulenza;
• Assistenza domiciliare potenziata, che porta cure, diagnostica e riabilitazione direttamente nelle case dei cittadini;
• Tecnologie di telemedicina che superano distanze geografiche e carenze di organico.
Questa rete non sostituisce l'ospedale: lo supporta, lo alleggerisce, lo rende più efficiente.
L'ospedale torna a occuparsi della vera acuzie; il territorio gestisce tutto ciò che può e deve essere gestito vicino alla persona.
Superare la carenza di personale non è un'emergenza: è una strategia
La carenza di medici non si risolve solo aumentando i posti universitari. Serve un cambiamento culturale e organizzativo.
Servono:
• professionisti sanitari con competenze avanzate,
• percorsi digitali condivisi,
• ruoli chiari,
• processi semplificati,
• incentivi per lavorare nelle aree interne e nei servizi territoriali.
Il futuro non è fatto di singoli eroi isolati. È fatto di équipe integrate, capaci di prendere decisioni insieme, in modo rapido, efficiente e orientato al paziente.
Integrare sanità e sociale: la vera chiave del modello virtuoso
Una sanità moderna non può limitarsi a curare. Deve accompagnare, sostenere, prevenire.
E questo richiede un'alleanza forte con i Comuni, con i servizi sociali, con il terzo settore.
Le Case di Comunità diventano dunque anche un nuovo spazio di cittadinanza, un punto d'incontro in cui la fragilità non è più un percorso solitario, ma una strada condivisa.
Conclusione: la Puglia come laboratorio di innovazione sanitaria
La visione che oggi presentiamo è ambiziosa, ma realizzabile.
Una Puglia in cui la salute non è un servizio da rincorrere, ma un bene che si costruisce giorno per giorno, vicino alle persone, nelle loro comunità.
Una Puglia in cui la carenza di medici non diventa un alibi, ma una spinta al cambiamento.
Una Puglia che può diventare un modello nazionale di innovazione sanitaria.
Sta a noi, oggi, decidere se questo futuro vogliamo realizzarlo davvero.
E io sono convinto che, grazie al contributo di tutti voi, questo futuro è possibile
Per ciò che riguarda la viabilità e le infrastrutture Angelo Lapolla ha elaborato una proposta per la messa in Sicurezza della Strada Provinciale "La Tarantina": un progetto prioritario per il territorio.
Infatti, "La strada provinciale "La Tarantina" rappresenta uno degli assi viari più importanti per collegare aree rurali, attività produttive e centri abitati. Tuttavia, negli ultimi anni, questa arteria è diventata purtroppo un punto critico della viabilità locale, con un numero significativo di incidenti anche gravi.
Le principali cause del rischio sono note: carreggiata stretta, scarsa illuminazione, curve pericolose, pavimentazione deteriorata e segnaletica poco visibile. Un insieme di fattori che rende necessari interventi immediati e strutturali.
Il piano di messa in sicurezza previsto
Per trasformare "La Tarantina" in una strada moderna e sicura, il progetto prevede interventi mirati:
• Allargamento della carreggiata e inserimento di banchine laterali
• Rifacimento completo del manto stradale con asfalto drenante
• Nuovi guardrail nei punti più esposti
• Illuminazione potenziata in curve, incroci e tratti ad alto rischio
• Segnaletica verticale e orizzontale rinnovata, con pannelli rifrangenti
• Rotatorie negli incroci più pericolosi
• Controllo della velocità tramite autovelox e dissuasori
• Viabilità dedicata (ove possibile) per mezzi agricoli e veicoli lenti
Un investimento per la sicurezza e lo sviluppo
Mettere in sicurezza questa strada significa ridurre gli incidenti, proteggere i cittadini, migliorare i collegamenti tra aree produttive e garantire una mobilità più fluida ed efficiente.
Si tratta di un intervento strategico non solo per la sicurezza, ma per tutto il tessuto economico e sociale del territorio.
Conclusione
"La Tarantina" deve tornare ad essere una strada sicura, affidabile e adeguata alle esigenze di chi la percorre ogni giorno.
La sicurezza stradale è una responsabilità collettiva: questo progetto è un passo fondamentale verso un territorio più moderno, protetto e ben collegato.