Agricoltura, dalla Regione pronti sei nuovi avvisi

Contributi a sostegno delle imprese agricole per contrastare la crisi dovuta alla guerra e per investimenti strutturali

giovedì 10 novembre 2022
Pronti altri sei nuovi importanti avvisi pubblici a valere sul Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 tra cui un intervento eccezionale in favore degli agricoltori e imprenditori particolarmente colpiti dagli effetti del conflitto russo ucraino.
"Abbiamo incontrato questa mattina - ha fatto sapere l'assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia - i rappresentanti del partenariato socio economico pugliese per condividere e accogliere pareri e indicazioni in vista dell'imminente pubblicazione dei nuovi bandi".

I nuovi avvisi sono dedicati al sostegno per
• investimenti strutturali delle imprese di giovani agricoltori (Sottomisura 4.1b);
• ammodernamento della viabilità rurale (Sottomisura 7.2 b);
• infrastrutture finalizzate alla fornitura di servizio agrometeorologico per l'attuazione corretta delle pratiche agricole nel campo della difesa integrata e dell'irrigazione e per
l'applicazione delle prescrizioni previste dalle Misure agroclimatico-ambientali del PSR (Sottomisura 4.3c);
• sviluppo della cooperazione di filiera, alla sua creazione, crescita commerciale e promozione (Sottomisura 16.4);
• sviluppo delle aree forestali e il miglioramento della redditività delle foreste (Sottomisura 8.1).

"Si tratta, nello specifico – ha sottolineato Pentassuglia -, di quattro importanti avvisi pubblici che, con un importo complessivo di circa 60 milioni di euro, favoriranno nel medio lungo periodo il miglioramento del sistema agro forestale pugliese. A questi si aggiunge un intervento specifico, a valere sulla Misura 22 del PSR Puglia, di tipo eccezionale che, con una dotazione finanziaria di 7 milioni e mezzo di euro, avrà l'obiettivo di sostenere, con una piccola iniezione di liquidità, le imprese zootecniche, operanti nei settori della produzione di carne e del latte, colpite dalla crisi energetica e dal blocco delle importazioni causati dal conflitto bellico purtroppo ancora in atto".