La città
Tari: data di scadenza errata, si paga il 1° giugno
L’invio delle cartelle era stato già programmato prima della delibera di rinvio
Gravina - mercoledì 25 marzo 2020
L'arrivo delle cartelle esattoriali per il pagamento della prima rata della Tari ha messo in agitazione la popolazione gravinese, che dopo le dichiarazioni del sindaco Valente relative alla decisione di rinvio del pagamento della gabella sui rifiuti, si è vista disorientata dalle missive arrivate presso le proprie abitazioni dal servizio tributi, che indicavano ancora il 16 marzo come data di scadenza del pagamento della tassa.
A fare chiarezza sulla questione ci hanno pensato dal Comune, così da non creare allarmismi ed inutili file agli uffici bancari e postali per il pagamento dei tributo.
Da Palazzo di Città, infatti, hanno spiegato che l'arrivo delle cartelle esattoriali relative ai pagamenti della prima rata della Tari (la tassa sui rifiuti) era già stata consegnata per la messa in spedizione alla fine di febbraio e che, quindi, solo successivamente la giunta comunale aveva deliberato per il rinvio del pagamento della rata, fissato al primo giugno. Pertanto la data di scadenza sulle cartelle è errata e non va tenuta in considerazione. Da Palazzo di Città avvertono che non saranno comunque consegnate nuove cartelle in sostituzione di quelle già ricevute.
Mistero risolto, per buona pace di chi già si era messo sul piede di guerra per andare in fondo alla questione.
A fare chiarezza sulla questione ci hanno pensato dal Comune, così da non creare allarmismi ed inutili file agli uffici bancari e postali per il pagamento dei tributo.
Da Palazzo di Città, infatti, hanno spiegato che l'arrivo delle cartelle esattoriali relative ai pagamenti della prima rata della Tari (la tassa sui rifiuti) era già stata consegnata per la messa in spedizione alla fine di febbraio e che, quindi, solo successivamente la giunta comunale aveva deliberato per il rinvio del pagamento della rata, fissato al primo giugno. Pertanto la data di scadenza sulle cartelle è errata e non va tenuta in considerazione. Da Palazzo di Città avvertono che non saranno comunque consegnate nuove cartelle in sostituzione di quelle già ricevute.
Mistero risolto, per buona pace di chi già si era messo sul piede di guerra per andare in fondo alla questione.