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Territorio

Mobile imbottito: arriva la firma

Venerdì Governo e Regioni sottoscrivono l'accordo. Intanto Natuzzi annuncia la chiusura a Matera e Ginosa.

L'appuntamento è di quelli importanti non fosse altro che è stato rinviato per molto, forse troppo tempo.

Venerdì 8 febbraio presso il ministero dello sviluppo economico, Governo, Regione Puglia e Basilicata oltre a Invitalia (l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti) firmeranno l'accordo di programma per salvare il mobile imbottito dal tracollo. "Dopo i tanti nulla di fatto di tutti questi anni finalmente siamo alla chiusura dell'accordo", ha commentato il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola

101 milioni di euro. Questo l'ammontare complessivo dei fondi, di cui 40 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Puglia, da investire nella promozione di progetti legati a investimenti produttivi e di ricerca; altri 40 milioni saranno stanziati dal ministero dello sviluppo economico (20 destinati alla promozione di investimenti produttivi e 20 alla promozione di progetti di ricerca e sviluppo) e gli ultimi 21 milioni saranno elargiti dalla Regione Basilicata. Subito dopo la firma, la palla ritornerà nelle mani del ministero che attraverso un comitato di tecnici valuteranno i progetti e le proposte che sono arrivate negli scorsi mesi direttamente dal mondo imprenditoriale.

Dopo 5 anni di discussione dunque, finalmente, le buone intenzioni esternate in tutti questi anni dai diversi Governi che si sono succeduti potrebbero diventare realtà. L'accordo di programma infatti punta alla reindustrializzaizone delle aree del distretto per ridare nuova linfa non solo alle industrie già esistenti, ma soprattutto per stimolare nuovi investimenti.


Intanto, però, la Natuzzi, leader nel settore del mobile imbottito, con 2.800 dipendenti in Puglia e Basilicata, tra cui 1.500 in cassa integrazione a rotazione fino ad ottobre, ha presentato ai sindacati il piano industriale 2013 che prevede la chiusura degli stabilimenti di Ginosa, che annovera 600 tra operai e impiegati, e lo stabilimento di Matera dove attualmente lavorano 200 persone. Una decisione motivata dalla necessità di abbattere i costi e tentare di salvaguardare l'azienda, evitando ipotesi di default. Ma l'iniziativa dell'azienda nata a Santeramo non è piaciuta ai sindacati, che minacciano battaglia. In modo particolare il segretario regionale della Uil Aldo Pugliese, commentando la notizia ha espresso tutta la sua contrarietà: "Il piano industriale della Natuzzi, rappresenta una chiara violazione delle prerogative alla base dell'accordo di programma per il mobile imbottito. Pertanto, stando alle intenzioni manifestate dall'azienda, saremmo costretti a non sottoscrivere tale accordo".

Pugliese invita dunque la Natuzzi "a rivedere la propria presa di posizione con maggiore raziocinio, senza facili scorciatoie che, come al solito, finiscono per penalizzare i lavoratori, presentando piuttosto un piano industriale meno drastico e maggiormente condiviso con i sindacati e con le istituzioni locali".
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