Antica Masseria dell’Alta Murgia
Antica Masseria dell’Alta Murgia
Territorio

Masseria dell'Alta Murgia: ritorna la speranza

L'associazione antiracket di Molfetta presenta un progetto. Il Comune di Altamura favorevole.

Arriva dalla giunta comunale di Altamura un atto di indirizzo che riguarda il mutamento di destinazione d'uso della "Antica Masseria dell'Alta Murgia", ex parco dei Templari, ossia la sala ricevimenti assegnata all'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che ha affidato la gestione della imponente struttura alla "Virginio Project", che ne ha curato la gestione per i due anni immediatamente successivi al sequestro potendo contare anche sullo chef Gianfranco Vissani.

Da tempo e a lungo si è discusso sul da farsi del compendio immobiliare. Infatti, dopo una riapertura in pompa magna con tanto di telecamenre nazionali a riprendere l'evento, il peso dei costi di gestione ha progressivamente schiacciato la nuova società sino al fallimento definitivo. Intanto mentre i lavoratori, senza stipendio da mesi, protestavano fuori i cancelli, le trattative per assegnare il bene ad altri enti si moltiplicavano e in pole position si piazzava la Regione Puglia, pronta a riutilizzare il bene per trasformarlo in una grande struttura ricettiva dell'entroterra barese.

Ma i sogni e i buoni propositi si sono infranti da subito sull'immane debito accumulato nei confronti di fornitori e lavoratori. E dopo lo stop imposto anche alla proposta del primo cittadino altamurano Mario Stacca, che dell'ex Parco dei Templari avrebbe voluto fare una scuola alberghiera, adesso una nuova ipotesi s'avanza. E' quella riconducibile all'associazione culturale "Amici della Masseria dell'Alta Murgia", costituitasi lo scorso agosto, e che raccoglie gli stessi ex dipendenti. E un ulteriore passo è compiuto dall'Associazione provinciale antiracket e antimafia di Molfetta, che ha presentato un progetto di gestione con cui intende svolgere l'originaria attività commerciale mediante una costituenda cooperativa costituita dagli ex dipendenti della struttura.

La palla, dunque, passa all'associazione molfettese, salvo l'espletamento burocratico che, come si legge nell'atto di indirizzo approvato dalla giunta comunale altamurana, dovrebbe notificare, assieme al mutamento di destinazione del bene, anche l'obbligo di custodia, vigilanza e assicurazione della struttura esclusivamente a carico dell'associazione assegnataria, liberando l'ente da ogni responsabilità e costi maturati fino al trasferimento e consegna del bene al Comune.
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