Il Bosco difesa grande al centro del confronto politico

Si svolto a inizio settimana un sopralluogo congiunto tra la II e la IV commissione consiliare, rispettivamente delegate al bosco e all'ambiente, insieme ai responsabili del Comitato "Sei anche TU la Difesa Grande del bosco indifeso" per permettere ai consiglieri comunali di conoscere le reali condizioni in cui versa il Difesa Grande ad un anno dal grande incendio che ne ha devastato oltre la metà dell'estensione.

L'incontro è stato promosso dal Comitato per dare seguito ad un inziale confronto avvenuto con l'amministrazione comunale a cui, tuttavia, nessuno ha dato risposte soprattutto dopo le sollecitazioni di un team di professori universitari, tra cui il gravinese Arturo Casieri.
Al centro della questione nuovi progetti a cominciare dai progetti Life Nature promossi e finanziati della Comunità Europea per un totale di 3,5 milioni di euro finalizzati alla realizzazione di progetti di valorizzazione e conservazione delle specie autoctone di flora e fauna che vivono nel bosco classificato come un unicum in tutta Italia e definito Zona Speciale di Conservazione.

Un progetto che almeno a parole ha ricevuto il benestare del primo cittadino salvo poi essere dimenticato tra le mille questioni amministrative.
Dopo mesi di attesa il comitato è tornato a sollecitare l'amministrazione comunale che ha risposto con l'interessamento di ben due commissioni consiliari. Durante il sopralluogo dello scorso lunedì i consiglieri hanno avuto contezza della reale situazione in cui versano innanzitutto i 1650 ettari andati distrutti nel rogo dello scorso anno e poi, il resto del bosco tra erbe secche e alberi abbattuti.
L'impegno da parte dei consiglieri è quello di stilare quanto prima un documento congiunto, da sottoporre all'attenzione del consiglio comunale ai fine di dare vita a veri e concreti progetti di tutela del grande polmone verde.

Intanto è di questi giorni una nuova scoperta che minaccia il bosco: un cumulo di legno posto sotto sequestro dai carabinieri forestali. Ma questa è un'altra storia