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Territorio

Emergenza Cinghiali, il Parco propone soluzioni

Prevenzione e cattura di alcuni esemplari per limitare i danni alle aziende

Troppi cinghiali nel parco.

È aumentato in maniera preoccupante il numero di cinghiali che vaga nel territorio dell'Alta Murgia tanto da spingersi sino a raggiungere il territorio barese. Una crescita esponenziale che sta assumendo i contorni dell'emergenza tanto che il Parco Nazionale dell'Alta Murgia ha approvato il piano di gestione triennale del cinghiale.
Questa mattina il presidente del Parco, Cesare Veronico, ha illustrato la vicenda elencando cause e responsabilità: "Paghiamo scelte non nostre, attuate prima dell'istituzione del Parco dall'A.T.C. (Ambito Territoriale di Caccia) della Provincia di Bari che ha immesso circa 200 capi nello scorso decennio a fini venatori nel nostro territorio".

Ora però "la questione non riguarda esclusivamente il parco: i cinghiali non conoscono i confini del parco, cercano l'acqua" rimarca Veronico che ha chiamato a raccolta tutti gli enti coinvolti nella vicenda, ribadendo la disponibilità dell'Ente a collaborare con le altre amministrazioni competenti mettendo a disposizione il piano di gestione già predisposto e le professionalità del Parco.
L'Ente ha già proposto, in sede di partenariato, di individuare misure economiche nel prossimo Programma di Sviluppo Rurale messo in atto dalla Regione Puglia, stanziando fondi per la prevenzione e per l'indennizzo dei danni da fauna selvatica. Tali proposte sono in linea con quanto richiesto dalle aziende e, in particolare, dai 200 produttori afferenti alla Cooperativa 'Cantina Sociale Luca Gentile' che hanno sottoscritto e presentato una petizione, investendo l'Ente Parco di un ruolo specifico nel dialogo con le istituzioni anche fuori dai confini dell'area protetta.

Il direttore dell'Ente, Fabio Modesti, ha fornito ulteriori dettagli circa l'attuazione del Piano: "Il monitoraggio è già avviato e sta dando risultati significativi che saranno periodicamente aggiornati. La prevenzione assume un ruolo importante: le reti elettrificate di cui alcune aziende si sono dotate, stanno dando risultati importanti. Adesso siamo entrati in una nuova fase del piano; qualche giorno fa, dopo le necessarie procedure di evidenza pubblica, abbiamo attribuito l'incarico a un operatore economico che metterà in atto la cattura dei capi previsti nel piano con la successiva destinazione sul mercato dei capi con controlli veterinari molto stringenti. Viceversa, non abbiamo evidenza della salute dei capi che furono immessi nel Parco senza controlli sanitari. Chiunque mangi carne di questi capi, rischia la propria salute".
  • Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia
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