consiglio del 27-02-14
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Palazzo di città

Consiglio comunale: le polemiche oscurano i punti all’o.d.g.

Via libera al rendiconto di gestione e Fondazione. Duro attacco di Mazzarella al vicesindaco Lorusso

Cavillose e ostruzionistiche polemiche su questioni procedurali e le defezioni dai partiti di maggioranza (con annesso strascico di polemiche) sono il succo di un consiglio comunale in cui la grande assente è la discussione di merito sui principali punti all'ordine del giorno.

I grattacapi per il presidente sostituto Paolo Calculli (assente Giacinto Lupoli per motivi di salute) iniziano già dalle prime battute, con la mancanza del numero legale e la definizione dello status di Giacinto Lagreca, neoconsigliere surrogante non ancora ufficializzato. Dopo le proteste delle opposizioni e frenetiche telefonate nella maggioranza, Giovanni Depascale, prima assente, arriva provvidenzialmente a garantire la possibilità di celebrare l'assise. Tra le comunicazioni spiccano quelle dell'assente Lupoli, Michele Tedesco e Vito Mazzarella, che annunciano il loro passaggio al gruppo misto. Solo la richiesta di Mimmo Cardascia di dedicare a Enrico Berlinguer via Tripoli e l'interrogazione di Vincenzo Varrese sulla presunta proposta degli ucraini per la realizzazione di una accademia dello sport alzano un po' il livello di un dibattito che si avvita stancamente sulla questione del numero legale e la validità del quorum in prima chiamata.

La maggioranza smentisce nettamente la presenza di progetti ufficiali protocollati e ribadisce la volontà di salvaguardare l'habitat rupestre. E nemmeno le illustrazioni dell'assessore Nicola Lagreca sulla questione mercato settimanale e su uno dei punti principali, l'approvazione del rendiconto di gestione 2013 non generano un dibattito diffuso: la discussione sui residui passivi accende appena appena il dibattito mentre è la dichiarazione estemporanea di Vito Mazzarella a surriscaldare i toni: "Ci sono uomini, mezzi uomini e quaquaraquà – dice citando erroneamente Totò (la frase è di Sciascia) – formalizzo il mio passaggio al gruppo misto, unica possibilità di salvaguardare il mandato datomi dagli elettori, nell'Udc non c'è la minima condivisione, perché prevalgono le ambizioni di qualche personaggio. Resto nella maggioranza ma darò il mio appoggio esterno".
Tanto per non lasciare dubbi, più tardi, in sede di dichiarazione di voto, mentre il rendiconto guadagna l'approvazione dell'aula solo grazie ai voti della maggioranza, Mazzarella precisa: "Non ce l'ho con l'Udc in quanto tale, ma con il rappresentante in giunta, Gino Lorusso".

Dopo una pausa è ancora la momentanea mancanza di numero legale a creare scompiglio nella maggioranza, ma non ci sono ragioni di fronda politica: i consiglieri mancanti, attardatisi a prendere il caffè, tornano e il consiglio riprende sulla nomina dei membri del Cda della Fondazione. Anche qui la grande assente è la discussione nel merito: eletti Mario Burdi e Stefano Valente per la maggioranza e Raffaele Moretti per l'opposizione. Si apre un estenuante confronto sulla mancata presentazione ufficiale dei primi due eletti, aspetto che spinge il sindaco a chiedere l'annullamento in autotutela della votazione, e la ripetizione della stessa. Il primo cittadino ammette la necessità di un confronto nel merito e lo rinvia al passaggio di consegne tra vecchio e nuovo c.d.a., annunciando di aver individuato in Lucia Pallucca il proprio delegato.

Il resto dell'assise, senza storia, procede in un'aula semideserta con un dibattito che nella migliore delle ipotesi, è un duetto…
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