Una petizione per il completamento della ciclovia dell'Acquedotto Pugliese

La rete si mobilita nei confronti dell'assessore regionale Giannini.

domenica 2 agosto 2015
A cura di Benny Pisicoli
"Moltiplicare gli impatti sociali ed economici di una già fondamentale infrastruttura strategica, favorire la microimprenditorialità, la redistribuzione economica su tutto il territorio e la destagionalizzazione del turismo anche in zone lontane dal mare". Questo accadrebbe in caso di completamento della ciclovia dell'Acquedotto Pugliese. A sostenerlo è il portale Bikeitalia.it, comunità da sempre vicina agli interessi dei ciclisti italiani, promotore di una raccolta firme online diretta all'assessore regionale ai trasporti Giovanni Giannini.

La petizione, che ha già raccolto più di 10 mila firme, nasce dalla constatazione che "se la Ciclovia dell'Acquedotto dovesse avere la stessa "produttività per chilometro" della Ciclovia della Loira, significherebbe poter contare su un'infrastruttura in grado di generare ogni anno 166 milioni di euro di indotto per il territorio, con la semplice differenza che nella Loira i giorni pedalabili sono molto meno che in Puglia". Quella delle ciclovie è una realtà ben diffusa e sfruttata nel nord Europa. Basti pensare ai 300 km della ciclovia del Danubio che attraversano l'Austria, capaci di generare ogni anno 71,8 milioni di euro di indotto per il tessuto economico locale, o ai 37 mila euro annuali generati da ogni singolo chilometro della ciclovia della Loira. Percorsi che, nonostante siano immersi in Paesi dal clima continentale, intercettano annualmente una consistente fetta di turismo. L'idea è quindi quella di applicare la formula in una Regione che può contare su condizioni climatiche di gran lunga più favorevoli. Ed il modo migliore per farlo sarebbe quello di completare la ciclovia dell'Acquedotto.

Completare. Perché attualmente un primo tratto di 10 chilometri che collega Ceglie Messapica a Figazzano è già attivo. L'obiettivo della campagna è quello di realizzare l'intero percorso lungo 450 chilometri che, partendo dall'Irpinia, taglierebbe tutta la Regione fino a Santa Maria di Leuca, con la ciclovia che attraverserebbe luoghi tipo Castel del Monte, passando accanto ai canyon della Murgia ed il cuore del Parco Nazionale dell'Alta Murgia , sfiorando le Grotte di Castellana e, dopo essere passata per i trulli della Valle d'Itria, arriverebbe finalmente agli uliveti secolari del Salento e, quindi, al mare. Nel frattempo, cosa non meno importante, il cicloturista potrebbe godere delle bontà enogastronomiche locali. L'infrastruttura sarebbe il volano insomma "di un modello di sviluppo che richiede bassi investimenti, sostenibile per il territorio e valorizzatore delle caratteristiche e tradizioni locali".

Qui la petizione di Change.org.