Parco dell’Alta Murgia, riparte censimento dei cinghiali

Si verificheranno le misure per contenere la popolazione dell'ungulato

venerdì 8 febbraio 2019
Quattro giorni dedicati al censimento dei cinghiali all'interno del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Un'iniziativa consolidata nel tempo (questo è il decimo anno), che in questo 2019 assume una valenza particolare, anche alla luce del proliferarsi degli ungulati, che ha determinato non pochi problemi di sicurezza e danni all'agricoltura.

I dati raccolti quest'anno dovranno, infatti, tenere conto delle drastiche misure messe in campo dal Parco, in cooperazione con il Raggruppamento Carabinieri Reparto Parco Nazionale dell'Alta Murgia, l'ARIF e l'Università degli Studi di Bari.

Di fatto negli ultimi mesi il monitoraggio dei cinghiali nelle zone maggiormente battute dagli animali non si è mai fermato, anche per valutare l'efficacia delle attività di contrasto messe in campo.

Infatti, ricordano dall'ente parco che "insieme ai censimenti, le azioni dell'Ente continuano con il contenimento con i Corral di oltre 20 mt. di diametro che ogni giorno catturano dai 3 ai 15 cinghiali e nella costituzione al Parco della Consulta degli agricoltori amici del Parco, che hanno partecipato attivamente alla costituzione di un "task force" organizzata con il contributo operativo di ARIF che vede Università, Carabinieri forestali e operatori del settore insieme alle aziende amiche del Parco per affrontare e risolvere questa annosa emergenza".

Il censimento rappresenta, in questo momento, una verifica delle operazioni di cattura e traslocazione dei cinghiali all'interno dell'area protetta murgiana. Le operazioni si svolgeranno dal 19 al 22 febbraio e coinvolgeranno oltre agli uomini della Forestale e agli addetti del Parco, anche studenti universitari e volontari.

E proprio per far sì che la presenza dei cinghiali, da problema diventi risorsa, il direttore del parco Domenico Nicoletti ha annunciato che "proprio oggi al Parco è stato presentato il progetto esecutivo del macello mobile per la filiera pilota cinghiali/ovicaprini, che partecipa al bando regionale della 16.2 sulla innovazione dei processi nel campo del benessere animale e qualità delle produzioni. Un vanto del Parco presentato con l'Istituto di Veterinaria dell'Università di Bari e le aziende amiche del Parco, che auspichiamo colga il plauso della Regione Puglia per una sua rapida attuazione".

Una dimostrazione di come - ha aggiunto Cesare Troia, presidente vicario del Parco - siano importanti "le sinergie per l'attuazione di coerenti strategie per la gestione della fauna selvatica considerando sempre il contesto naturale protetto in cui si lavora".