Le “vie della transumanza” proposte tra i beni dell’Unesco

Un progetto al quale aderisce anche Gravina, snodo importante del regio tratturo Melfi-Castellaneta

venerdì 8 marzo 2019 16.41
Il regio tratturo Melfi- Castellaneta: croce e delizia per la città di Gravina.

Un percorso dedicato alla transumanza che rappresenta da un lato la storia delle tradizioni del pastoralismo e dei cammini della civiltà, delle migrazioni periodiche di bestiame e greggi, di uomini e di contaminazioni culturali, con Gravina come snodo centrale di questo percorso che dalle montagne conduceva alla pianura; e dall'altro, in tempi recenti, un vincolo, un limite quasi invalicabile per lo sviluppo edilizio della città, oggetto più volte nel passato di abusi che hanno interessato a più riprese anche la magistratura. Adesso quel tratturo, che una legge regionale ha voluto tutelare, diventa opportunità di sviluppo.

Un percorso che si vorrebbe far rientrare, attraverso "Le Vie della Transumanza", tra i beni degni della tutela dell'Unesco. Una opportunità che l'amministrazione comunale ha inteso non farsi sfuggire.

"Gravina infatti, con le sue aree tratturali, con i suoi jazzi, con i suoi ovili, è rientrata tra i protagonisti per l'ottenimento del prestigioso riconoscimento Unesco quale patrimonio della cultura regionale e dell'umanità della Transumanza"- ha detto l'assessore Felice Lafabiana, che ha rappresentato il comune di Gravina all'incontro svoltosi a San Giovanni Rotondo.

Al tavolo tecnico si è discusso di consolidamento del partnerariato per il programma T.R.E. (Terre Rurali Europee) e della costituzione del Gect (Gruppo Europeo di Cooperazione per il Territorio); dell'anno del turismo lento e della candidatura delle vie della transumanza all'Unesco.

Un meeting organizzativo per la sottoscrizione di un accordo che è stato firmato da tutti i soggetti che svolgeranno un ruolo primario all'interno del programma di interesse inerente l'anno europeo del turismo lento: un progetto di turismo ecosostenibile che intende creare una rete strutturata di percorsi ecologici e salutari, a piedi o in bicicletta, e quindi a basso impatto ambientale.

A siglare l'intesa programmatica c'erano i rappresentanti di numerosi comuni della Puglia e partners europei provenienti da Francia, Spagna, Grecia, Albania, Norvegia e Portogallo.
Tra questi il comune di Gravina che ha accettato volentieri l'invito ad essere parte integrante del progetto che intende candidare i tratturi a patrimonio dell'umanità.

Al momento si tratta di una manifestazione di interesse: ci si trova in una fase costituente dove si intende costruire una rete di enti ed istituzioni che possano promuovere iniziative per favorire il turismo lento sulle vie della transumanza, affinché un elemento del patrimonio culturale della tradizione legata alla pastorizia, non vada disperso.

di Roberto Varvara