La Shoah al Teatro Vida è tutta un'altra storia

Standing ovation per la Compagnia "Colpi di Scena" che ha regalato al pubblico intense emozioni

martedì 30 gennaio 2018 17.31
Clamoroso successo per il recital "Come un film... non per ricordare, ma per non dimenticare" portato sul palco del Teatro Vida dalla Compagnia teatrale "Colpi di Scena" di Gravina in Puglia durante lo scorso fine settimana, in occasione della 73^ Giornata della Memoria per ricordare le vittime della Shoah. Frutto del genio di Annamaria Pappalardi, con la preziosa collaborazione del direttore artistico Michele Mindicini, a cui era affidata la regia, e dell'insegnante di danza Marinella Cascarano, che ne ha curato invece le coreografie, in 22 tra attori, ballerini e cantanti, grandi e piccini, hanno solcato il palcoscenico per regalare al pubblico intense emozioni.

Siamo a Berlino, la meta del viaggio di cinque amici nei panni di turisti diretti al Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa, noto anche come "Memoriale dell'Olocausto" situato nel quartiere Mitte della capitale tedesca. Per rendere ancor più entusiasmante la loro avventura, ognuno di loro decide di raccontare una storia. Non storie qualunque, bensì storie di vita già vissuta, sia da chi portava i segni della follia nazista sulla pelle, sia da quanti hanno preso coscienza delle atrocità commesse nel corso della Seconda Guerra Mondiale attraverso gli occhi di grandi attori e registi.
Nel ricordare i più grandi successi sul tema dell'Olocausto - "La vita è bella" film di Roberto Benigni, "Il bambino col pigiama a righe" romanzo dello scrittore irlandese John Boyne, "Schindler's List" film di Steven Spielberg, "Il pianista" del regista Roman Polanski, "Diario di Anna Frank" ed infine "Il silenzio dei vivi" di Elisa Springer - i cinque giovani si levano di dosso i loro abiti per indossare quelli dei protagonisti dei loro stessi racconti, mettendo a nudo paure, speranze e fragilità, con un pathos così coinvolgente da riuscire a sciogliere anche il cuore più duro, fino a toccare il fondo dell'anima.

Circa 15 milioni di morti in così pochi anni, tra cui ebrei, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, nazioni e gruppi etnici come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali, malati di mente e portatori di handicap, tutti condannati per aver commesso il "peccato" di essere nati "diversi". Ma quale uomo ha il potere o la facoltà di stabilire chi deve o non deve vivere? Nessuno, perché la verità è che siamo tutti uguali nella nostra diversità.

L'Olocausto, purtroppo non appartiene al passato. Lo si ritrova negli occhi delle vittime della violenza, del bullismo, della guerra. Dal passato, tuttavia, si può imparare a non commettere ripetutamente gli stessi sbagli, ma per farlo è necessario conoscere, non per ricordare ma per non dimenticare.

Di seguito le immagini dello spettacolo della Compagnia "Colpi di Scena".
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
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Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
Colpi di Scena
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