Il critico d’arte Mauro Di Ruvo a Gravina

Visita alla cattedrale in compagnia di Renato Gonsalvo, consigliere della Fondazione Santomasi

venerdì 7 novembre 2025 9.37
Si è svolta ieri a Gravina la visita serale di Mauro Di Ruvo presso la magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Una visita inaspettata dalla città da parte del famoso critico d'arte che proprio nel tardo pomeriggio ha incontrato il Consigliere della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, avv. Renato Gonsalvo, che si occupa da anni della conservazione e promozione culturale del territorio.

Il critico d'arte ha discusso della possibilità di creare un interpolo culturale col Consigliere che coinvolga un asse appulo-lucano Venosa-Gravina-Matera-Bari che finalmente potrebbe mettere in risalto le enormi potenzialità storiche e culturali dell'area delle Murge e della bassa Lucania.

«È opportuno parlare di una creazione di itinerari geografici e riqualificazione di siti archeologici che partirebbe proprio dalla città di Gravina, la quale molto ha ancora da svelare della sua storia magnogreco-romana e non solo» – afferma il Cavaliere.

«Proprio visitando la Cattedrale dell'Assunta, ho individuato un gruppo marmoreo su una pala d'altare prossima all'ingresso attuale della Chiesa, che potrebbe costituire uno dei primi antenati iconologici della Pietà di Michelangelo.

La Vesperbild sarebbe arrivata anche a Gravina prima che a Roma, tanto che tra le composizioni architettoniche della stessa cattedrale e tra gli stilemi che si diffondono su alcune facciate di portoni nel centro storico, figura la comparsa del gotico fiammingo, una discendenza che tarda con gli Orsini signori di Gravina oltre il '500 ad arrivare a Roma» –dichiara Di Ruvo e aggiunge – «Questa Deposizione di Cristo scultorea che conserva la Cattedrale testimonia il passaggio maturo dall'arte gotica fiamminga della Vergine che regge il Figlio paralizzato dal dolore, non ancora adagiato sulle sue ginocchia, alla Pietà michelangiolesca della matura pathosformel di Meleagro. In sintesi il gruppo di Matera è un unicum rimasto inedito per troppo tempo in Italia.»

Gravina potrebbe secondo il critico diventare la forza motrice di un importante sviluppo culturale per il Sud proprio attraverso la sua nobiltà storica e la sua ricchezza di città del gotico come non la conoscevamo.