Aumenta il lavoro occasionale in Puglia

Si ricorre sempre più spesso ai voucher.

domenica 30 novembre 2014 14.45
A cura di Giovanna Lorusso
Registra un sensibile aumento il lavoro accessorio in Puglia. E con lui, cresce il numero di lavoratori remunerati attraverso i buoni lavoro.

E' quanto rivela il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia dall'elaborazione di dati Inps. Solo nel primo semestre di quest'anno si sono venduti oltre un milione di voucher, pari al 4% del totale nazionale. Una percentuale in netta e costante crescita, se si considera che nel 2008 se ne sono venduti solo 2.443, mentre nel 2013 sono 1.344.364. Il 2014 si chiuderà sicuramente con una cifra superiore rispetto allo scorso anno, considerato che il primo semestre vale, da solo, di più della somma degli anni che vanno dal 2008 al 2012. Cresce anche il numero dei lavoratori coinvolti: solo 289 nel 2008 e 35.680 nel 2013.

I buoni lavoro rappresentano un sistema di pagamento che i datori di lavoro possono utilizzare per pagare le prestazioni di lavoro accessorio, ossia quelle prestazioni di lavoro svolte al di fuori di un normale contratto di lavoro, in modo discontinuo e saltuario. Il vantaggio principale per il lavoratore è che il compenso è esente da ogni imposizione fiscale, non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato ed è inoltre riconosciuto ai fini pensionistici. Il committente, da parte sua, può beneficiare di prestazioni nella completa legalità, con copertura assicurativa Inail, in caso di eventuali incidenti sul lavoro, e senza dover stipulare alcun tipo di contratto.

Se da un lato i voucher - che hanno valore di 10€, retribuzione minima per un'ora di lavoro - rappresentano uno strumento di regolarizzazione di nicchie di lavoro saltuario, d'altro canto questi dati evidenziano però "la sempre maggiore difficoltà, da parte dei lavoratori, di trovare un'occupazione stabile", spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, "il mercato del lavoro ha necessità di una forte scossa ed un'inversione della tendenza può arrivare solo mettendo le imprese nelle condizioni di effettuare piani di più lungo periodo, di pagare meno tasse sulla produzione e sul lavoro, di effettuare maggiori investimenti".