Premio nazionale all'impegno civile a Papapicco e Mangiatordi

I due dottori premiati per essersi ribellati contro la sanità pugliese

lunedì 23 maggio 2016 9.09
Ci sono anche Francesca Mangiatordi e Francesco Pappapicco tra le personalità insignite del Premio Internazionale all'impegno sociale 2016 "Rosario Livatino - Antonino Saetta - Gaetano Costa" istituito dal Comitato Antimafie per la Puglia e la Basilicata.

La cerimonia si è svolta lo scorso sabato presso il museo diocesano di Catania alla presenza del presidente Attilio Cavallaro, presidente onorario per la Puglia e Basilicata Cosimo Forina, in memoria dei Giudici Eroi caduti nella lotta alle mafie.
Un riconoscimento a quanti in Italia spendono la propria vita per affermare i valori della legalità, lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, rivendicano un'informazione libera, rispetto e tutela dell'ambiente, della salute e del territorio.

Un premio, quello assegnato a Francesca Mangiatordi (medico di pronto soccorso presso Ospedale della Murgia ora a Cremona) e Francesco Papappicco (medico 118 Ospedale della Murgia) per l'impegno civile manifestato dai due medici che per anni hanno denunciato le mancanze e le criticità dell'Ospedale della Murgia poi finiti sotto inchiesta per aver operato in difesa di se stessi e della salute dei cittadini. "Nessuno nasce per diventare eroe o martire. Eroi sono quelle persone che credono fino in fondo in quello che fanno e talora rendono possibile l'impossibile – hanno commentato i due professionisti ricevendo il premio - Non abbiamo pagato nessun avvocato per difenderci dai nostri accusatori. La conoscenza della Filosofia ci ha permesso di utilizzare gli strumenti del pensiero e dell'azione ed oggi questo ci è stato riconosciuto anche a livello nazionale. Per questo cercheremo di proporre l'educazione alla Filosofia già dalle scuole elementari".

Ad essere insigniti del Premio Internazionale all'impegno sociale e istituzionale per la Puglia oltre ai due dottori anche Roberto Rossi, procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Bari, premiato per le numerose indagini contro la criminalità organizzata, nazionale e internazionale, in particolare per le tematiche ambientali. Irene Pisicchio , ex assessore all'ambiente del Comune di Barletta, che durante il suo mandato ha ingaggiato una vera lotta sociale contro le ecomafie ribadendo la necessità di creare percorsi di conoscenza nei cittadini per la tutela dell'ambiente attraverso conoscenza e coscienza.
Maurizio Portaluri, direttore Radioterapia di Brindisi, il suo premio dedicato: "anche per tutti coloro che in Puglia difendono a vario titolo il diritto alla salute".
Gianni Volpe, difensore per la verità sulla discarica di Conversano.

Andrea G. Laterza, autore del romanzo: La collina dei veleni, che apre un inquietante spaccato sul traffico illecito di rifiuti e sul perverso intreccio che ne sta alla base tra imprenditoria, politica e criminalità organizzata.
E ancora Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano (autori del libro inchiesta: Ghetto Italia. Un viaggio nella mafia del caporalato, Ed. Fandango Libri) un romando dai contenuti molto forti nel quale gli autori hanno più volte ribadito "che la mafia più potente oggi è quella esercitata dal Capitale sul Lavoro e che a favorire talvolta il concorso in associazione mafiosa è lo Stato nelle sue diverse diramazioni".