Operazione antidroga della Polizia nelle province di Matera e Bari

Eseguite 22 misure cautelari

martedì 15 novembre 2022 15.02
Dalle prime ore di questa mattina la Polizia di Stato di Matera sta eseguendo, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, 22 misure di custodia cautelare emesse dal gip distrettuale del Tribunale di Potenza, nei confronti di persone che sono accusate di far parte di un'associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con le aggravanti del numero dei partecipanti e dalla disponibilità di armi.

L'operazione antidroga ha interessato i territori delle province di Matera, Bari e Taranto.

Sedici persone in carcere, cinque agli arresti domiciliari e un divieto di dimora in Basilicata: sono gli esiti dell'operazione antidroga della Polizia di Stato, in un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza, che ha portato oggi all'esecuzione di 22 misure cautelari. L'associazione a delinquere aveva base a Montescaglioso, in provincia di Matera, mentre altri appartenenti indagati sono stati arrestati nelle province di Bari e Taranto. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con le aggravanti del numero dei partecipanti e dall'aver commesso i fatti in presenza di minori. Nel corso dello stesso contesto operativo sono stati disposti ed eseguiti provvedimenti di perquisizione domiciliare e personale. Stando alle indagini, il gruppo spacciava cocaina, eroina, marijuana e hashish, con continui approvvigionamenti da fornitori pugliesi e albanesi e cessioni di droga a scopo di lucro in favore di clienti, assuntori e tossicodipendenti anche di altri Comuni della provincia di Matera. Le investigazioni sono state svolte con intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti, tradizionali e a distanza, con tracciamenti gps, e durante le attività d'indagine sono stati effettuati anche nove arresti in flagranza di reato. Un dato di particolare significato è la collaborazione fra lucani, pugliesi ed albanesi; questi ultimi, sulla base degli indizi raccolti, risultavano in grado di consegnare consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti anche a credito. Inoltre è stata accertata la presenza, ritenuta fattiva e determinante dagli inquirenti, di alcune donne che si occupavano di rifornirsi della droga o di spacciarla, talvolta anche in presenza di minorenni.