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Territorio

Grottelline, torna l'incubo rifiuti

La discarica a pochi metri dai siti archeologici

Con il via libera da parte del Consiglio regionale all'Agenzia che sostituisce gli OGA (Organo di Governo d'Ambito - Ambito Territoriale Ottimale rifiuti) ora si potrà decidere dalla cabina di regia di Bari, di imperio, dove collocare impianti e discariche per rispondere all'emergenza rifiuti, non dichiarata ma di fatto drammaticamente constatabile, in Puglia.

Ne è convinto Cosimo Forina giornalista e attivista di Spinazzola da sempre impegnato contro l'apertura della Discarica di Grottelline.

Entro il 2017 dovranno essere realizzate, da quel che si mormora nei corridoi degli uffici regionali, almeno sei discariche, una per provincia, nonché impianti per il compostaggio.
A dover essere definita una volta per tutte, probabilmente, anche la questione di Grottelline nel territorio di Spinazzola a confine con quello di Poggiorsini. Ovvero se il suo destino sarà quello di restare sito di interesse archeologico, naturalistico, monumentale e paesaggistico da valorizzare, oppure essere trasformato in mega immondezzaio. Così come da Piano dei Rifiuti partorito dall'ex assessore all'ambiente Lorenzo Nicastro della Giunta guidata da Nicola Vendola, al quale va data piena paternità, con altro assessore all'ambiente Michele Losappio degli ultimi dieci anni di fallimento della gestione dei rifiuti in Puglia.
Michele Emiliano è chiamato con atti chiari e inequivocabili questa volta a rendersi credibile nei confronti dei cittadini di Spinazzola e Poggiorsini e dei pugliesi, questo perché ha sempre dichiarato tanto prima della sua elezione a Governatore che dopo essersi seduto sullo "scranno" più alto della Regione che in quell'area non sarebbe sorto nessun impianto e tanto meno una discarica.

Ma di fatto la questione che si trascina da anni, anche dopo un anno dalla sua elezione, è rimasta solo apparentemente nel limbo. In realtà anche con Emiliano seguendo la cronologia l'iter della discarica a Spinazzola è andato avanti. Tanto per scelte a dir poco discutibili degli uffici regionali (responsabile del provvedimento l'ex dirigente Antonello Antonicelli) che per le pressanti sollecitazioni da parte dell'Ati Tradeco-Cogeam (Gruppo Columella per la Tradeco, 51 per cento Marcegaglia SpA e 49 per cento Cisa Spa). Società che nel 2006 si sono viste prima firmare la concessione e il progetto per realizzare impianti e discarica per 17 anni da Nicola Vendola a cui si sono aggiunte strampalate varianti con semplice atto dirigenziale, passate dal consenso anche del Comune di Spinazzola (amministrazione Pd con tono di verde).

Il coro dei no all'immondezzaio a Grottelline ha invece registrato l'opposizione netta, con osservazioni tecnico-scientifiche, del tutto o in parte ignorate dal progetto approvato, che hanno evidenziato la non inidoneità del sito da parte dei Comuni di Spinazzola e Poggiorsini, Oga, Provincia Bat, Ente Parco dell'Alta Murgia, Associazioni Ambientaliste come Legambiente, Lipu e Associazione Intercomunale Lucana.

Seguendo sempre la cronologia dell'ultimo anno, Emiliano nonostante le sua contrarietà all'immondezzaio a Spinazzola si è invece visto di fatto esautorare dagli uffici regionali, con lui anche il neo assessore Domenico Santorsola. Infatti, in modo pilatesco da via delle Magnolie, vista l'impossibilità di superare l'ostacolo delle opposizioni "a insaputa del Governatore" hanno scelto di spedire tutto il fascicolo a Roma presso il Consiglio dei Ministri per il vaglio decisorio su Grottelline. Uffici poi smentiti dallo stesso Emiliano, il quale con atto di Giunta dopo le pressioni da parte dell'opposizione, in particolare dei consiglieri regionali Francesco Ventola (Cor) e Mario Conca (M5S) è corso ai ripari richiamando l'ultimo giorno utile il fascicolo dalla capitale.

Ma non basta. E si, perché quando si affronta la questione di Grottelline c'è sempre un colpo di scena come quelli che hanno caratterizzato questi anni. A partire dalle strane scomparse delle relazioni della Soprintendenza Archeologica che descriveva il sito, il furto della memoria del computer dell'ufficio VIA regionale che conteneva i dati di Grottelline, i faldoni ricostruiti raccattando informazioni nel Comune di Spinazzola visto che quelli cartacei in regione erano svaniti tra gli anfrattuosi meandri degli scaffali dell'ufficio ambiente, balzello delle particelle destinate a discarica. Ma di Grottelline si annoverano anche i sequestri, tanti, di questi anni. Ora da parte della Procura di Trani, pm Michele Ruggiero e non da ultimo quello disposto dalla Dda di Bari pm Renato Nitti per i rifiuti "tombati" a dieci metri sotto terra all'interno delle cave, scovati con sofisticate apparecchiature dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Bari e Cassano.

Sorprende non poco, persino la scelta della V commissione permanente regionale guidata dal presidente Filippo Caracciolo che prima della buriana dell'analisi della legge sulla istituenda Agenzia sui rifiuti era stata chiamata dal gruppo dei consiglieri del M5S (Conca, Casilli, Di Bari e Trevisi) ad udire su Grottelline il sindaco Michele Patruno di Spinazzola, Michele Armienti, sindaco di Poggiorsini, il giornalista Cosimo Forina, insieme con il presidente Michele Emiliano, l'assessore alla Qualità dell'Ambiente Domenico Santorsola, l'assessore Loredana Capone con delega al Turismo e Beni Culturali, nonché i dirigenti e loro strutture. Audizione fissata il 14 luglio ed il giorno prima annullata con una laconica comunicazione a data da destinarsi.

Adesso resta da capire cosa farà Emiliano per mantenere la sua parola data contro la discarica di Spinazzola, quello che deciderà il presidente Caracciolo circa l'audizione, la scelta degli uffici regionali dell'assessorato all'ambiente se sottoporre a VIA tutto il progetto dell'immondezzaio così tanto discusso oppure concedere altra variante. Possibilmente prima che a qualcuno venga in mente di attivare in nome dell'emergenza lo sterminio di quel lembo di terrà.
Su dove in vero solo da alcuni giorni (7 luglio 2016) questa la novità, è arrivata dopo un sopralluogo, una dichiarazione di interesse culturale, con tanto di preavviso di avvio di procedimento di tutela a firma dell'arch. Carlo Birrozzi del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, soprintendente Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Foggia-Bat-Bari.
Sotto l'ala protettiva del Ministero come bellezza d'Italia pronte a finire prossimamente per decreto oltre al sito Neolitico scoperto dall'Università di Pisa nel 2004-2005, già sottoposto a vincolo archeologico, anche: "il complesso di Masseria Grottelline, Masseria Salomone e Insediamento rupestre sito in località Grottelline". Tutti beni a pochi metri dove si vogliono costruire impianti e immondezzaio.
Cava grottelline destinata a discaricaGrottelline area della discarica e impianti JPGi rifiuti tombati a GrottellineInsediamento rupestre Grottelline JPGMasseria grottelline Templare sin dalMasseria Salomone XV XVI secolo JPGMasseria Salomone JPG
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