Territorio

Passaggio della cometa dei Neanderthal

Il nome scientifico è cometa C/2022 E3 (ZTF). Quello comune è "cometa dei Neanderthal" perché l'ultima volta che è stato possibile avvistarla dal pianeta Terra è stato circa 50.000 anni fa, quando la...

Fotografata da Pietro Amendolara da colline del Parco dell’Alta Murgia

Il nome scientifico è cometa C/2022 E3 (ZTF). Quello comune è “cometa dei Neanderthal” perché l’ultima volta che è stato possibile avvistarla dal pianeta Terra è stato circa 50.000 anni fa, quando la specie umana presente era quella dei Neanderthal, l’uomo estinto che ha preceduto il Sapiens.

Oggi è nella massima visibilità. Una visibilità comunque relativa perché non è facile vederla.

Pietro Amendolara, appassionato di fotografia e molto conosciuto per i suoi scatti d’autore, si è appostato per tre sere con la sua macchina fotografica. Si è allontanato dalla città, perché l’inquinamento luminoso non consente di vedere la cometa. E si è posizionato sulle colline dell’Alta Murgia, sulla strada che da Dolcecanto conduce a Poggiorsini.

Paziente attesa. Alla terza sera è riuscito a fotografare la cometa dei Neanderthal. Si riconosce per l’aureola di bagliore, più luminosa rispetto a tutti gli altri astri.

Lo ha fatto spinto dalla passione per l’osservazione del cielo, tanto da aver dato vita a un progetto fotografico “La luna sulla Terra”. Una passione nata sull’onda dei ricordi. “Era il Luglio 1969 – racconta – ero bambino e in un giorno speciale tutta la mia famiglia si radunò attorno al tavolo per guardare la TV. Fremevo dalla voglia di guardare lì, su quel televisore in legno che trasmetteva solo un canale, l’evento che avrebbe rivoluzionato la storia dell’umanità intera. Il primo atterraggio di una navicella spaziale sulla Luna”.

Nel 2019, cinquanta anni dopo quel giorno dell’allunaggio, ha cominciato il suo progetto. Fotografa la Luna almeno due volte al mese. E ad ogni plenilunio è lì, fuori, nelle campagne murgiane, a scegliere il suo punto di vista.

Sempre con la sua fidata macchina fotografica ha “aspettato” la cometa dei Neanderthal e l’ha “fissata” in immagini. Attenzione a un aspetto: anche attrezzature specifiche e più potenti per fare scatti al cielo (si chiama “Astrofotografia”) come i telescopi. In ogni caso sono scatti da incorniciare e da parte perché unici. Perché il prossimo passaggio sarà tra 50.000 anni. E quindi è tutto da vedere se ci sarà qualcuno a raccontarlo…