Territorio
Mibact, al via il bando di selezione allievi della “Scuola del Patrimonio”
C'è tempo sino all'8 marzo
Gravina - martedì 16 gennaio 2018
Comunicato Stampa
Si potranno presentare entro l'8 marzo 2018 le domande di partecipazione alla selezione per 18 futuri allievi del corso "Scuola del Patrimonio" – I ciclo 2018-2020. Lo comunica il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in un avviso pubblicato in data 10 gennaio. La domanda di partecipazione deve essere compilata secondo quanto indicato nella procedura telematica e nelle istruzioni tecniche per la compilazione, reperibili sul sito della Scuola (www.scuolapatrimonio.beniculturali.it) e sul sito del Ministero. Alla scadenza del termine di presentazione delle domande, sarà nominata una Commissione di esperti di alta qualificazione incaricata di selezionare i candidati.
"Scuola del Patrimonio" è un corso di perfezionamento di durata biennale che si inserisce nell'ambito delle attività della Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo. Quest'ultima opera, infatti, secondo quanto stabilito dal proprio Statuto istitutivo approvato con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2015, al livello di alta formazione attraverso il corso di perfezionamento internazionale "Scuola del Patrimonio", "al fine di sviluppare le competenze necessarie alla direzione di strutture operanti nella tutela, gestione, valorizzazione e promozione dei beni e delle attività culturali e del turismo, anche avvalendosi di collaborazioni con gli Istituti del Ministero e dallo stesso vigilati, attivi nell'ambito della formazione di livello universitario e post-universitario". Nello specifico, il regolamento didattico della Scuola stabilisce che il corso sia finalizzato a formare i propri allievi alle funzioni direttive e dirigenziali, innestando competenze di questo tipo su competenze tecnico-scientifiche, in materia di patrimonio e attività culturali e turismo, ai fine del collocamento nel settore pubblico o privato in ambito nazionale e internazionale.
Il corso "Scuola del Patrimonio" si articola in un modulo comune a tutti gli allievi, in sei moduli specialistici e in un periodo di "intership" da svolgersi presso soggetti pubblici o privati operanti nei settori del patrimonio culturale e del turismo. I sei moduli specialistici sono: Tutela del patrimonio culturale; Data management-archivi, basi di dati; Data management-biblioteche, basi di dati; Gestione e organizzazione di musei e poli museali; Sviluppo territoriale e arte contemporanea; Politiche del turismo.
Possono presentare domanda di ammissione coloro che non abbiano superato il 39esimo anno di età e abbiano conseguito un titolo accademico di livello superiore (scuola di specializzazione o dottorato di ricerca) nelle materia attinenti al patrimonio e alle attività culturali e al turismo. Requisito essenziale per l'ammissione al corso è la padronanza della lingua italiana e inglese nella comunicazione scritta e orale. Le lezioni si svolgeranno, infatti, in entrambe le lingue. Alla presentazione delle domande, gli ammessi saranno sottoposta a un colloquio, che si svolgerà in lingua italiana e inglese, e sarà compito della Commissione la collocazione degli stessi nell'ambito del modulo specialistico ritenuto più appropriato, anche sulla base della preferenza indicata nella domanda di partecipazione.
I candidati saranno valutati secondo la compatibilità del proprio profilo scientifico con le caratteristiche del corso, anche in relazione ai moduli specialistici, le esperienze di studio e/o professionali in Italia e all'estero nel settore del patrimonio culturale, delle attività culturali e del turismo e il numero e il tipo di eventuali pubblicazioni. Il bando prevede, inoltre, 12 borse di studio annuali dell'importo di 14 mila euro circa, erogate per il rimborso forfettario delle spese di trasferta per allievi fuori sede, a carico della Scuola per il solo primo anno di corso in Roma.
La Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo è un istituto di formazione, ricerca e studi di livello internazionale il cui scopo è "sviluppare le risorse umane, la ricerca, la conoscenza e l'innovazione" nell'ambito delle competenze dell'Amministrazione cui fa riferimento. Tra gli obiettivi rientra anche quello di fondare un modello formativo e di ricerca di eccellenza di standard internazionale negli ambiti della tutela, gestione, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale nazionale.
Il decreto legge 192/2014 ha trasformato la "Fondazione di Studi Universitari e di Perfezionamento sul Turismo" in "Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo", ridefinendone l'ambito di attività ed estendendolo a tutti i settori di competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Precedentemente all'entrata in vigore del decreto, infatti, la Fondazione era stata istituita per "lo sviluppo delle competenze imprenditoriali, manageriali e politico-amministrative" per il settore turistico e per la promozione dello stesso. Con il decreto legge 192/2014 le attività della Fondazione sono state estese al settore dei beni e delle attività culturali rendendo necessaria una nuova denominazione.
"Scuola del Patrimonio" è un corso di perfezionamento di durata biennale che si inserisce nell'ambito delle attività della Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo. Quest'ultima opera, infatti, secondo quanto stabilito dal proprio Statuto istitutivo approvato con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2015, al livello di alta formazione attraverso il corso di perfezionamento internazionale "Scuola del Patrimonio", "al fine di sviluppare le competenze necessarie alla direzione di strutture operanti nella tutela, gestione, valorizzazione e promozione dei beni e delle attività culturali e del turismo, anche avvalendosi di collaborazioni con gli Istituti del Ministero e dallo stesso vigilati, attivi nell'ambito della formazione di livello universitario e post-universitario". Nello specifico, il regolamento didattico della Scuola stabilisce che il corso sia finalizzato a formare i propri allievi alle funzioni direttive e dirigenziali, innestando competenze di questo tipo su competenze tecnico-scientifiche, in materia di patrimonio e attività culturali e turismo, ai fine del collocamento nel settore pubblico o privato in ambito nazionale e internazionale.
Il corso "Scuola del Patrimonio" si articola in un modulo comune a tutti gli allievi, in sei moduli specialistici e in un periodo di "intership" da svolgersi presso soggetti pubblici o privati operanti nei settori del patrimonio culturale e del turismo. I sei moduli specialistici sono: Tutela del patrimonio culturale; Data management-archivi, basi di dati; Data management-biblioteche, basi di dati; Gestione e organizzazione di musei e poli museali; Sviluppo territoriale e arte contemporanea; Politiche del turismo.
Possono presentare domanda di ammissione coloro che non abbiano superato il 39esimo anno di età e abbiano conseguito un titolo accademico di livello superiore (scuola di specializzazione o dottorato di ricerca) nelle materia attinenti al patrimonio e alle attività culturali e al turismo. Requisito essenziale per l'ammissione al corso è la padronanza della lingua italiana e inglese nella comunicazione scritta e orale. Le lezioni si svolgeranno, infatti, in entrambe le lingue. Alla presentazione delle domande, gli ammessi saranno sottoposta a un colloquio, che si svolgerà in lingua italiana e inglese, e sarà compito della Commissione la collocazione degli stessi nell'ambito del modulo specialistico ritenuto più appropriato, anche sulla base della preferenza indicata nella domanda di partecipazione.
I candidati saranno valutati secondo la compatibilità del proprio profilo scientifico con le caratteristiche del corso, anche in relazione ai moduli specialistici, le esperienze di studio e/o professionali in Italia e all'estero nel settore del patrimonio culturale, delle attività culturali e del turismo e il numero e il tipo di eventuali pubblicazioni. Il bando prevede, inoltre, 12 borse di studio annuali dell'importo di 14 mila euro circa, erogate per il rimborso forfettario delle spese di trasferta per allievi fuori sede, a carico della Scuola per il solo primo anno di corso in Roma.
La Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo è un istituto di formazione, ricerca e studi di livello internazionale il cui scopo è "sviluppare le risorse umane, la ricerca, la conoscenza e l'innovazione" nell'ambito delle competenze dell'Amministrazione cui fa riferimento. Tra gli obiettivi rientra anche quello di fondare un modello formativo e di ricerca di eccellenza di standard internazionale negli ambiti della tutela, gestione, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale nazionale.
Il decreto legge 192/2014 ha trasformato la "Fondazione di Studi Universitari e di Perfezionamento sul Turismo" in "Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo", ridefinendone l'ambito di attività ed estendendolo a tutti i settori di competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Precedentemente all'entrata in vigore del decreto, infatti, la Fondazione era stata istituita per "lo sviluppo delle competenze imprenditoriali, manageriali e politico-amministrative" per il settore turistico e per la promozione dello stesso. Con il decreto legge 192/2014 le attività della Fondazione sono state estese al settore dei beni e delle attività culturali rendendo necessaria una nuova denominazione.