Territorio

Cinghiali, ancora sospese le catture

L'annata agricola e orticola si presenta con gli stessi presupposti delle precedenti: l'eccessivo numero di capi di cinghiali. Gli animali devono bere e cibarsi. Lo sfogo naturale sono le colture e i...

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Si prospetta un’altra annata agricola e orticola con la difficile convivenza

L’annata agricola e orticola si presenta con gli stessi presupposti delle precedenti: l’eccessivo numero di capi di cinghiali. Gli animali devono bere e cibarsi. Lo sfogo naturale sono le colture e i campi agricoli. Con tutte le conseguenze a carico di agricoltori, allevatori e per i cosiddetti orticoltori “hobbisti” che curano piccoli fondi di campagna.

Sono ancora sospese le catture all’interno del Parco dell’Alta Murgia, è l’unica modalità utilizzata per contenere la specie poiché la caccia è vietata. Ma da due anni si procede a singhiozzo e quindi non c’è contenimento della popolazione.

Nel 2019, con il varo del “Piano del cinghiale”, nell’area protetta la presenza del cinghiale era stimata in circa 3500 esemplari, con una distribuzione maggiore nei complessi boscati. Con quelle catture si era verificato un primo contenimento della specie. Poi è arrivata l’emergenza da Covid-19 e anche questa attività selettiva si è fermata. Nello scorso autunno c’è stata una ripresa ma poi sono subentrate delle regole ferree in tutta Italia a causa dell’infezione di peste suina e africana che ha riguardato finora il Piemonte e la Liguria e c’è stato un nuovo stop.

Bisogna anche ricordare che solo all’interno del Parco viene effettuato un censimento della popolazione del cinghiale. Nel resto del territorio non c’è alcun monitoraggio. E per i cinghiali non esistono confini o limiti amministrativi, cercano il loro nutrimento sia nei territori dell’area protetta che in altri.