La città

Accesso aula consiliare, Ca.Ba sul piede di guerra

L'idea di non poter accedere alla sala consiliare non fa dormire sonni tranquilli ai componenti del Ca.Ba., l'associazione per l'abbattimento delle barriere architettoniche di Gravina, che,...

sala_consiliare_comune---2---

“Barriere architettoniche, discutere in consiglio comunale”

L’idea di non poter accedere alla sala consiliare non fa dormire sonni tranquilli ai componenti del Ca.Ba., l’associazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche di Gravina, che, amareggiata, giustamente non si rassegna a non riuscire a far valere un sacrosanto diritto. Si sono sentiti presi in giro, e nonostante le numerose richieste e proteste anche plateali e le rassicurazioni dei componenti della Giunta Valente, solo recentemente hanno potuto prendere atto dell’amara verità: difficilmente l’attuale sala consiliare sarà accessibile anche a loro.

E proprio per ribadire questi concetti che una delegazione di persone con disabilità e difficoltà deambulatorie aveva inscenato, lo scorso 16 settembre, in concomitanza con lo svolgimento del consiglio comunale, un sit-in nello spiazzale antistante il Comune, allo scopo di sensibilizzare consiglieri e gli amministratori. In quella circostanza, purtroppo per la prima volta dopo anni di proclami, era emersa la dura verità: troppo costoso e complicato realizzare l’adeguamento dei luoghi per un accesso alle persone con difficoltà a deambulare presso l’attuale sede della sala consiliare ubicata a Palazzo di Città.

Dal Ca.Ba. prendono atto che le loro richieste, protrattesi fin dal lontano 2015, sono ancora una volta state disattese. Una circostanza che però non fa alzare bandiera bianca ai componenti del sodalizio, pronti a dare battaglia per il raggiungimento del proprio obiettivo. Che la soluzione sia quella di trovare spazi lontano dalla casa municipale? Qualcuno da Palazzo di Città aveva paventato la possibilità che i consigli comunali si potessero svolgere in altra sede, sempre in un edificio comunale, come ad esempio l’ex convento di Santa Sofia.

“Non importa se questa o altra soluzione”, di sicuro dal Ca.Ba. vogliono che sulla questione “venga data una accelerata” e che in questa legislatura si riesca a trovare una maniera idonea per risolvere il problema. Per questo hanno inoltrato una missiva al presidente del consiglio comunale Maria Pina Digiesi e ai componenti della V commissione consiliare, affinché nella prossima riunione della massima assise cittadina venga inserito all’ordine del giorno, tra i punti in discussione, anche quello relativo alla risoluzione del problema legato all’accesso della sala consiliare.

“Anche perché è necessario che i consiglieri comunali in quanto rappresentanti di tutti gli elettori, possano esprimere il proprio parere su una questione importantissima e che richiama quel processo di inclusione del quale ognuno si fa vanto” – sottolineano in chiusura dal Ca,Ba., volendo ricordare a tutti che, per legge, l’accesso all’aula consiliare non rappresenta solo “un obbligo morale, ma anche un diritto”.