Stagni temporanei nel parco nazionale dell’alta Murgia

A rischio estinzione per il mancato allagamento

giovedì 19 settembre 2013 11.02

Dopo un primo sopralluogo avvenuto nell'inverno del 2012, condotto dal laboratorio di zoogeografia e fauna Di.S.Te.B.A. dell'Università del Salento e dal parco nazionale dell'alta Murgia, si è portato avanti in nuove indagini l'obiettivo di produrre uno studio sulle raccolte d'acqua o stagni temporanei, integrandolo alle peculiarità biologiche ed ambientali degli stagni presenti nei confini del parco.

Le notevoli rilevanze faunistiche ed ecologiche degli stagni temporanei hanno meritato ulteriori e più specifici approfondimenti: l'attenzione si è posta prettamente sullo studio delle comunità biologiche degli stagni insieme al rilevamento delle variabili ambientali, alle analisi chimico-fisiche, alla ricerca di metalli pesanti e di pesticidi. Tutto ciò ha permesso di avere importanti informazioni sullo stato di salute di questi peculiari ecosistemi. I periodici sopralluoghi sul campo, inoltre, hanno offerto un utile servizio integrativo di monitoraggio per identificare e segnalare gli impatti che minacciano la loro conservazione.

Il risultato delle indagini ha messo in evidenza che nei ventidue stagni analizzati, cumulando i dati raccolti nel 2012, le specie di invertebrati acquatici sono oltre cinquanta (crostacei, acari e rotiferi). Per quanto riguarda la flora, a popolare le acque stagnanti sarebbero oltre venticinque specie, rilevate in via preliminare il tredici siti. Un elemento interessante riguarderebbe il ritrovamento di una nuova specie di crostaceo, la "Neolovenula alluaudi", per la prima volta segnalato in Italia e che ha meritato una nota sulla prestigiosa rivista di limnologia "Journal of Limnology". Tuttavia il mancato allagamento di alcuni stagni temporanei rispetto all'annata precedente, potrebbe costituire un problema poichè si teme per la loro conservazione se il fenomeno dovesse reiterarsi nei prossimi anni.

Per questo il monitoraggio diventa indispensabile al fine della salvaguardia di questi ecosistemi, anch'essi parti fondamentali del prezioso patrimonio naturale del parco nazionale dell'alta Murgia.

(HA COLLABORATO ERIKA PERRONE)