​La fiaba di Turandot incanta i gravinesi

Al Vida, una originalissima performance in prosa

giovedì 17 ottobre 2013 15.57
Tra le opere liriche di fama internazionale, "Turandot" è una delle più famose e conosciute dalla gente. E' raro, infatti, incontrare qualcuno che non conosca il testo della Turandot grazie al libretto dell'omonima opera lirica musicata e lasciata incompiuta da Puccini, ed utilizzato pochi anni prima rispetto al lavoro di Puccini, anche dal pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano, Ferruccio Busoni per una sua omonima opera.
Da allora in poi, varie sono state le versioni della Turandot. Quella che la "Compagnia dei Teatranti" di Bisceglie ha portato in scena, il 5 e 6 ottobre, sul palco del teatro Vida, una delle realtà culturali presenti nella nostra città, è frutto di uno studio della "favola teatrale" del drammaturgo veneziano del 1700, Carlo Gozzi, e della versione di altri drammaturghi e compositori italiani ed europei, da parte del regista ed interprete dell'opera, Enzo Matichecchia, il quale ha liberamente adattato in prosa, in soli due atti, la trama originale.

Rispetto all'opera originale, il regista ha eliminato alcuni personaggi e ne ha inseriti degli altri presi dalla versione pucciniana. Ismaela, nutrice del Principe di Persia fatto decapitare da Turandot per non aver indovinato i suoi tre enigmi, ha preso il posto di Ismaele, tutore del Principe di Samarcanda. Truffaldino, Brighella, Pantalone e Tartaglia, personaggi della commedia dell'arte sono stati sostituiti dai tre ministri Ping, Pong e Pang, personaggi pucciniani ai quali sono state affidate battute farsesche come "Si prepara il boia… Salta il matrimonio" oppure "Lui è pazzo" riferito al principe Calaf quando decide di risolvere i tre enigmi della principessa Turandot, donna sanguigna dal volto bello ma dal cuore crudele convinta del fatto che l'amore può portare solo ed unicamente dolore e che, invece, a conclusione della storia, la trasformerà in donna innamorata pronta a mettere da parte il suo onore in nome di questo dolce ed amaro sentimento qual è, per l'appunto, l'Amore.

Le coreografie, tutte nuove ed originali, con l'inserimento di passi e combinazioni di danza moderni integrati a quelli più classici, hanno avuto come risultato un gradevole effetto scenico grazie alla bravura di Francesca Di Geso, Elisa di Donna Trione, Nicla Pappalettera, Mariangela Sgrani, i ballerini che con ombrellini, ventagli e fazzoletti hanno reso vivaci e colorate le diverse scene insieme ai giochi di luce utilizzati dal regista per indicare lo scorrere della giornata (dalle prime luci del mattino al buio della notte).

Ingredienti clou dello spettacolo sono stati l'odio, la vendetta, la gelosia ed i vari intrighi tenutisi a corte, nel palazzo imperiale di Pechino dove vivevano l'imperatore Altoum e sua figlia Turandot, interpreti principali della rappresentazione insieme al principe Calaf. Sul palco Enzo Matichecchia, Marilisa Protomastro, Lella Mastropasqua, Vincenzo Raguseo, Pippo Acquaviva, Giuseppe Sasso, Andrea D'Amore, Marika Lopopolo, Sabino di Tullio, Alessandra Zilli, Barbara Palumbo, Mariella d'Ambrosio, Ciro Matichecchia, Loris Lasciale, Ermes Caparezza e Mauro Di Gioia.
Per le musiche la scelta è ricaduta sia sulla Turandot di Ferruccio Busoni che su quelle di Giacomo Puccini. Ed a conclusione dello spettacolo, la famosa "Nessun dorma" eseguita da Enzo Matichecchia, in chiave leggera sotto forma di canto più vissuto e recitato, e non di lirica, è stato l'elemento catalizzatore dell'interesse e dell'apprezzamento da parte del pubblico presente in sala.

I presenti hanno, inoltre, potuto apprezzare un vero e proprio "fuori programma" proposto dal regista Michele Mindicini della compagnia gravinese "Colpi di scena" il quale ha invitato il soprano Concetta Aquila a salire sul palco per cantare "Nessun dorma" in chiave lirica accompagnata in chiave leggera da Calaf (Enzo Matichecchia).

Il duetto tra Matichecchia ed Aquila si è guadagnato la standing ovation a testimonianza che il pubblico gravinese sta imparando a conoscere ed apprezzare tutte le forme espressive del teatro, dalla commedia alla tragedia, dall'opera classica al recital moderno.
Il prossimo appuntamento della rassegna "Amattori insieme" è fissato al 19 e 20 ottobre con la compagnia di Palermo "Istituto Salesiano Don Bosco" che metterà in scena "Casa di Alcesti".

Ufficio stampa
Dr.ssa Emanuela Grassi
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