L'immigrato: non è una minaccia, ma un dono

Oltre i pregiudizi e i luoghi comuni per una sana convivenza

lunedì 18 luglio 2016 9.32
L'uomo, per natura, teme il diverso e si lascia molte volte condizionare dal pregiudizio, dai luoghi comuni, al punto da ignorare la richiesta di aiuto di un fratello. Sì, un fratello, che di diverso ha il colore della pelle, la lingua, la cultura, ma che di fatto è un uomo. Non è forse un paradosso, che l'uomo rinneghi sé stesso? Chi volterebbe le spalle a suo fratello?

L'immigrato non è una minaccia, è un dono. Papa Francesco, in un discorso ha detto che "ogni migrante può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l'incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità", e allora basta puntare il dito verso chi lascia il proprio paese, con dolore e sofferenza nel cuore per salire su un barcone che sarà per lui salvezza o morte certa, non per "rubare il lavoro" in una terra straniera, ma per avere l'opportunità di ricominciare a vivere, lontano dalla fame, dalla guerra, dalle persecuzioni, dall'ingiustizia.

E' stato questo il fulcro dell'incontro organizzato dai CAS di Gravina in Puglia e Poggiorsini, in collaborazione con la ProLoco, dal tema "Immigrazione e integrazione: un viaggio dal pregiudizio alle opportunità", svoltosi nella serata di Giovedì 14 Luglio, nello splendido ed accogliente chiostro della Chiesa di San Francesco. All'incontro, moderato dal Prof. Filippo Tarantino, hanno preso parte l'Assessore al commercio Liborio Dibattista e l'Assessore ai Lavori Pubblici Giovanbattista Selvaggi, in rappresentanza dei rispettivi sindaci di Gravina e Poggiorsini; l'Architetto Raffaella Nardiello, presidente della ProLoco che ha sottolineato l'impegno delle ProLoco verso il fenomeno dell'immigrazione; la Prof.ssa Giuseppa Capruzzi, Dirigente Scolastico C.P.I.A. di Altamura, che ha evidenziato la necessità di un percorso di integrazione attraverso la lingua, "perché la lingua ci rende uguali"; Donato Lopez, direttore "Senis Hospes"; la Dott.ssa Antonella Vicenti che ha spiegato le ragioni per cui molto spesso si tende ad essere indifferenti dinanzi al fenomeno dell'immigrazione.

Dall'incontro è emerso che una sana convivenza con gli immigrati è possibile e sono state diverse le testimonianze nel corso dell'incontro di ragazzi che sono stati accolti presso i centri di accoglienza e solidarietà, ricominciando da zero: Mario, Hassanne, Abdoulie, Tunji Ahmed, il talento rivelazione dell'edizione 2016 del Trail delle 5 Querce e Diaoune Alseny, autore dei quadri esposti al convegno. Il segreto per vivere insieme è guardare con gli occhi del cuore e riconoscere in questa gente una opportunità di crescita e non un problema. "Problemi ci sono, ma sono di tipo logistico e amministrativo - ha affermato l'assessore Dibattista - che vedono l'impegno costante di Associazioni e Cooperative di Accoglienza, dal punto di vista pedagogico, sociale e integrativo, ed anche dell'Amministrazione, da sempre vicina alla delicata questione."

Nel mezzo del convegno, non è mancato un minuto di riflessione in memoria delle vittime del disastro ferroviario accaduto in Puglia Martedì 12 Luglio.
Immigrazione e integrazione: Un viaggio dal pregiudizio alle opportunità
Immigrazione e integrazione: Un viaggio dal pregiudizio alle opportunità
Immigrazione e integrazione: Un viaggio dal pregiudizio alle opportunità
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