In tre agreddiscono un minorenne per rubargli il cellulare

Un arresto e due denunce per rapina

lunedì 7 maggio 2018 10.28
Un incubo terminato solo grazie all'intervento dei carabinieri che hanno sottoposto agli arresti domiciliari un 27 gravinese e denunciato due minorenni, rispettivamente di 15 e 16 anni con l'accusa di furto e aggressione ai danni di un ragazzino.
I fatti risalgono al settembre scorso. Era esattamente il 6 di settembre quando nel tardo pomeriggio la vittima dell'episodio è stato accerchiato da un gruppo di coetanei che lo hanno aggredito per impossessarsi dello zainetto contenente il suo cellulare.
All'aggressione avvenuta poco dopo le 19 ha preso parte anche un ragazzo di 27 anni.

La vittima già in serata ha presentato denuncia presso la locale Caserma dei carabinieri riferendo che "mentre era in bicicletta e stava per raggiungere un suo amico nel centro cittadino, era stato avvicinato da alcuni giovani della sua età che, dopo averlo costretto a fermarsi, lo avevano insultato e spintonato ed infine si erano fatti consegnare lo zainetto dileguandosi tutti a piedi. Solo uno di essi, più grande di età, si era allontanato mettendosi alla guida di un'autovettura non prima però di aver dato uno schiaffo alla vittima solo perché questi gli aveva chiesto che gli venisse restituito il cellulare dai suoi complici".

Immediate le indagini dei militari dell'Arma, condotte anche grazie al contributo della vittima che ha fornito una descrizione analitica degli autori dell'aggressione, hanno consentito di individuare il terzetto composto dall'autore dell'aggressione fisica, un 27enne gravinese, in concorso ai due complici minorenni di 15 e 16 anni, questi ultimi deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari per il reato di rapina in concorso.
Per lo stesso reato, ma con l'aggravante di aver agito approfittando della minore età della vittima, risponderà il 27enne, le cui indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, sono state pienamente condivise dal Giudice per le Indagini Preliminari dello stesso Tribunale che ha emesso nei suoi confronti, un'ordinanza di misura cautelare in regime di arresti domiciliari.