“I can’t breathe”: un grido unanime contro violenza e razzismo

Il 9 settembre esce l’ultimo singolo del cantautore Larocca, ispirato alla vicenda di George Floyd

lunedì 7 settembre 2020
I can't breathe. Is it true what I see? Non riesco a respirare. È vero quello che ho visto? Si apre così "I can't breathe", con un nodo in gola e due forti interrogativi, il nuovo brano su tutte le piattaforme digitali da mercoledì 9 settembre del cantautore pugliese Larocca, che questa volta ha deciso di affrontare un tema quanto mai attuale e unirsi così al coro di protesta mondiale, contro violenza e razzismo, partito dalla città di Minneapolis in Minnesota lo scorso maggio.

«I can't breathe» (Non respiro). Prima di morire, il 25 maggio, soffocato da un poliziotto, George Floyd ha ripetuto questa frase 20 volte. L'uccisione dell'afroamericano ha innescato una serie di proteste contro la polizia e scontri razziali negli Usa per le frequenti uccisioni di neri da parte degli agenti americani nelle prime fasi dell'arresto.

Scritto da Larocca insieme ad Eleonora Scippa, prodotto da Murgiahub Soc. Coop. e Place to be Records, "I can't breathe" è la storia di un uomo che è diventata storia dell'umanità. La canzone è nata in modo quasi viscerale dopo aver visto il video in cui Floyd viene ucciso. È un brano di denuncia contro la violenza che è ovunque, in ogni strada, in ogni città, e quindi è importante guardarsi intorno e non sentirsi lontani da quello che è capitato in America.

What have you done to my father to my sister? Che cosa hai fatto a mio padre e mio fratello? Un'altra frase cardine del brano, una domanda che esige risposta e merita un'azione collettiva perché nessun uomo, mai più, si senta solo e sia discriminato o ucciso per il colore della pelle.
«I have a dream» («Io ho un sogno») è il memorabile discorso tenuto da Martin Luther King Jr. il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington, ma sembra che da allora poco sia cambiato e quel sogno di uguaglianza e libertà sia ancora troppo lontano. None will be the next if we rise. Nessuno sarò il prossimo se noi ci rialziamo. Il racconto in musica termina con un'esortazione ad agire, ad esserci, a non abbassare la testa. Mai!

Il brano sarà promosso da un videoclip in uscita su Youtube il prossimo 16 settembre, girato tra Aliano, Capitolo e Gravina in Puglia. Esordio alla regia per Larocca, le immagini sono un pugno nello stomaco e si avverte con maggiore intensità il senso del brano grazie all'importanza del legame profondo che i protagonisti hanno con la natura e la sua forza invisibile che guida le azioni dell'animo umano.