Emergenza rifiuti in Puglia: la Regione corre ai ripari

Il Movimento 5 Stelle punta il dito contro le politiche ambientali

domenica 9 giugno 2019
L'emergenza rifiuti è un problema che di nuovo attanaglia la Puglia. In queste ore è giunta, da parte della Regione Puglia, un'ordinanza per scongiurare, in maniera provvisoria, il rischio di uno subbuglio in merito alla raccolta e al conferimento dei rifiuti.

La chiusura delle due discariche, Aseco di Ginosa e Maia Rigenera di Lucera, aveva destato parecchia preoccupazione; le due discariche, infatti, trattavano il 40% della frazione organica prodotta dalla Puglia.

La Regione, in risposta a quella che di lì a poco sarebbe diventata una vera e propria emergenza, ha emanato misure di sostegno volte a recuperare la frazione organica raccolta in maniera differenziata dai Comuni pugliesi.

L'ordinanza, prevede che la Progeva di Laterza riceva per un periodo di 90 giorni 120 tonnellate a settimana di rifiuti, mentre la Tersan di Modugno riceverà 265 tonnellate provenienti dai Comuni pugliesi.

l provvedimento ordina, inoltre, al gestore di trasferenza Ecodaunia, per un periodo di 180 giorni di derogare il limite quantitativo di ricezione giornaliero della Forsu consentendo l'accettazione di 490 tonnellate al giorno di Forsu e garantendo l'avvio verso gli impianti di destino entro 24 ore; al gestore di trasferenza Bio Energy di Brindisi, invece, per un periodo di 60 giorni il provvedimento del presidente della giunta dispone di accettare 200 tonnellate al giorno di Forsu e garantire l'avvio verso gli impianti di destino entro 48 ore.

I gestori dell'impianto Ambiente e Sviluppo di Cavallino, Progetto Ambiente di Poggiardo e Manduria Ambiente di Manduria tratteranno rifiuti pari a 900 tonnellate alla settimana prodotti dai Comuni della provincia di Brindisi secondo le ripartizioni decise dall'Ager.

I consiglieri del Movimento 5 Stelle pugliesi hanno però contestato l'operato non solo del Presidente della Regione, ma anche l'Assessorato all'ambiente, e dell'AGER, rimproverando loro di non essere stati in grado di assicurare efficienza ed economicità nella gestione dei rifiuti. I pentastellati, dal canto loro, ritengono che l'emergenza rifiuti non sia stata affatto stata scongiurata, ma che, anzi, queste ordinanze creino ancora più scompiglio proprio a ridosso della stagione estiva.

Inoltre, hanno sottolineato come - la gestione dell'impiantistica ha evidenziato forti carenze nella conduzione degli impianti e una scellerata centralizzazione delle decisioni che non ha permesso di assicurare il fondamentale principio della prossimità della gestione, con conseguente aumento dei costi di trasporto che incidono non solo sull'ambiente ma anche sulle tasche dei cittadini. Inoltre, i Consiglieri hanno rilevato che il Piano di gestione dei rifiuti sia del tutto assente in Consiglio.

"Questa emergenza - hanno sottolineato - non è dovuta solo alla mancata programmazione degli impianti di compostaggio ma anche alla cattiva conduzione di quelli esistenti presso i quali sono state spesso denunciate situazioni di cattiva gestione (ad es. emissioni odorigene), a volte ignorate o sottovalutate dalla Regione. Ora molti impianti saranno costretti a lavorare anche in deroga ai limiti quantitativi autorizzati, con il rischio di ulteriori impatti sui territori interessati. Emiliano a pochi mesi dal suo mandato si ricorda di programmare, ieri ha addirittura annunciato l'avvio del percorso di pianificazione strategica (per la redazione del nuovo Piano regionale di Sviluppo, quello che in teoria la Giunta dovrebbe adottare entro cinque mesi dall'inizio della legislatura), per decidere cosa fare nei prossimi decenni. A noi sembra che non abbia le idee chiare nemmeno per domani".