Disoccupazione, dati drammatici per la Puglia

La Regione vara il Piano per il Lavoro

venerdì 1 agosto 2014 8.50
La Puglia, nel 2013, è stata la terza regione d'Italia, dopo Calabria e Campania, per disagio occupazionale, ben 34,1 punti sopra la media nazionale.

Il triste primato emerge dal rapporto "No Pil, No Job" presentato dalla Uil di Puglia e di Bari-Bat. Drammatici i dati sul lavoro che emergono dallo studio: nella nostra regione quasi 200mila persone hanno vissuto l'esperienza degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, mobilità, Aspi e mini Aspi), mentre attualmente 302 mila persone sono alla ricerca attiva di un posto di lavoro, in pesante aumento del 78,7% rispetto al 2008, quando erano 169mila unità. Complessivamente, in Puglia, in questi sei anni oltre 130mila lavoratori hanno perso il posto di lavoro, di cui circa 50mila nel solo 2013. Ben 243mila i cosiddetti Neet, ovvero i giovani tra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano, rispetto ai 208mila del 2008.

Passando invece agli ultimi dati ufficiali del 2014, il tasso di disoccupazione generale (15-64 anni) è al 20,9% in Puglia, mentre la disoccupazione giovanile sarebbe invece sulla soglia 51,5%. Per ciò che concerne la cassa integrazione a giugno 2014 l'Inps ha autorizzato quasi 2,5 milioni di ore in Puglia, che corrispondono, considerando un orario di lavoro a tempo pieno, a 14.532 lavoratori complessivamente coinvolti dalle tre forme di integrazione salariale.

Per fronteggiare l'emergenza, la Regione, sottoscritti i relativi Protocolli d'Intesa con sindaci e parti sociali, ha presentato Il Piano per il Lavoro. Evoluzione cioè delle misure messe in campo dalla Puglia nel 2009, e finanziato con 100 milioni di euro (42 derivanti dal Piano pei i "percettori di ammortizzatori sociali"; 50 dalle politiche attive per i soggetti più svantaggiati, circa 4 dal bilancio autonomo della Regione), ha tra gli obiettivi quello di consentire ai sindaci di erogare quei servizi che per mancanza di fondi o per l'impossibilità di usarli (a causa del Patto di stabilità) non potrebbero altrimenti essere erogati, ridare piena dignità a quanti hanno perso il lavoro e vogliano, svolgendo piccoli servizi comunali, adoperare gli strumenti a disponibili per guardare verso una stabilizzazione possibile; coinvolgere in questo progetto disoccupati ed inoccupati, partendo dalle situazioni di maggiore fragilità economica e sociale.

Tre misure queste, ribadisce la Regione, fatte non solo per dare uno scossone allo stagnante mercato del lavoro, ma soprattutto per dare una scarica elettrica alla società nel suo complesso. " Per questo dobbiamo garantire la formazione continua dei lavoratori", dice l'assessore Alba Sasso, " garantendo loro non aree di parcheggio in attesa che qualcosa accada, ma strumenti che li rafforzino nelle professionalità di ciascuno e nelle nuove figure che occorrono al mercato".

"Con i Contratti di Collocamento o Ri-Collocamento- dichiara l'assessore Loredana Capone- potremo estendere i modelli già sperimentato con "Garanzia giovani" e con chi si è già inserito tra i percettori di ammortizzatori sociali nelle politiche attive del lavoro, all'intera platea dei disoccupati pugliesi, attraverso la programmazione comunitaria 2014-2020.