Chiudere il sottopasso Fal

Varrese propone una passerella per ridare dignità ad un quartiere

sabato 5 luglio 2014 09.15
A cura di Antonella Testini
Torna a far discutere il sottopasso pedonale delle Ferrovie Apulo Lucane da sempre sinonimo di degrado, sporcizia e abbandono. Un lungo tunnel maleodorante, più volte ripulito e sempre prontamente preso d'assalto dai vandali.
Pochi giorni fa l'amministrazione comunale ha predisposto una nuova operazione pulizia prevedendo la tinteggiatura delle pareti e il lavaggio di ciò che resta della pavimentazione, con tanto di appello alla civiltà e al rispetto dei luoghi rivolto ai cittadini, pubblicamente invitati a non sporcare.

Intanto il consigliere di Sel, Vincenzo Varrese avanza una proposta per mettere fine all'annosa questione del sottopasso che da trent'anni si ripropone sempre uguale a se stessa: un luogo sporco e poco sicuro.
Il consigliere comunale propone, in quella che chiama "una battaglia per la civiltà" di chiudere il sottopasso e di sostituirlo con una passerella ciclo- pedonale sopraelevata da realizzare nei pressi della stazione ferroviaria dismessa dalle Ferrovie dello Stato che possa collegare il centro cittadino con il quartiere Madonna delle Grazie, da anni penalizzato e a lungo tagliato fuori dalla vita cittadina proprio per la presenza delle due stazioni.
"L'intervento – sostiene Varrese – agevola quel collegamento tra la città storica e quella parte di città che si è sviluppata oltre la ferrovia dove hanno sede importanti servizi per i cittadini oltre ad un complesso scolastico e luoghi di culto, nonché della stazione delle Ferrovie apulo lucane frequentata quotidianamente da tanta gente".

In attesa di una risposta da parte dell'amministrazione viene da chiedersi che fine abbia fatto il famoso progetto di recupero del sottopasso, approvato dalla giunta guidata da Giovanni Divella, che prevedeva un cofinanziamento tra Comune, Ferrovie dello Stato e Fal. Un progetto da 1.669.000 euro complessivi per la ristrutturazione del sottopasso pedonale, che annualmente viene riportato nell'elenco delle programmazione delle opere pubbliche senza mai trovare una concreta realizzazione.