Vecchi tempi
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Eventi e cultura

Vecchi tempi: un inquietante gioco a tre

Pinter al teatro Vida

Un duello a suon di parole, attese, silenzi, pause, fermi immagine e stop musicali: questo l'atto unico andato in scena, nel weekend del 12 e 13 aprile al teatro Vida. Ad essere portata in scena la rappresentazione teatrale dell'opera di Harold Pinter "Vecchi tempi" ad opera della compagnia CUT Teatro Universitario di Bari diretta dal prof. Ugo Rubini, scrittore e grande appassionato di teatro e, soprattutto, una delle più illustri personalità della nostra città.

Con grande cura, il prof. Rubini ha saputo scegliere, le pause e i movimenti degli attori per non snaturare il testo di Pinter. Il linguaggio, nello scambio di battute tra i personaggi in scena, Rosalia Paternoster nei panni di Kate e Nicola Calabrese nei panni di Deeley è stato utilizzato come strumento ambiguo talvolta minaccioso ed ha reso l'opera profondamente realista.

A venire fuori dalla eccellente recitazione è stata l'incomunicabilità fra gli esseri umani e l'ambiguità dei rapporti umani evidenziata ancor più dall'alternarsi del gioco di luci calde e fredde creato dalle mani esperte di Mariangela Aquila e, dalla scenografia di Sergio Giordano costituita da un salotto in cui ha luogo l'intera scena in cui a far da padrone della stanza è l'orologio, elemento fondamentale proprio perché rappresenta lo scandire del tempo tra presente e passato, i ricordi di gioventù, i vecchi tempi, ed il presente, l'amicizia tra Anna e Kate e la presunta già avvenuta conoscenza tra Anna e Deelay.

Singolare la scelta di far interpretare ad un manichino il personaggio di Anna, scelta che lascia nello spettatore il dubbio che ella sia un fantasma dei "vecchi tempi". E mentre sulla scena Kate, Anna e Deeley sembrano perdere il contatto con la realtà, il pubblico, chissà se sarà riuscito a dare un' interpretazione realistica di quanto è accaduto nella vita dei tre quarantenni.

Ufficio stampa: Dr.ssa Emanuela Grassi
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