Gianpiero Alicchio 09-13
Gianpiero Alicchio 09-13
Eventi e cultura

Tutti pazzi per Gianpiero Alicchio

Grande accoglienza del pubblico gravinese. Prima visione dei cortometraggi “L’appuntamento” e “Barbe à papa”.

Si emoziona Gianpiero Alicchio quando nella voce della sua insegnante, Piera Tota, ritrova il suo passato di alunno "sempre attento ai temi sociali e di cultura". Adesso che è un attore e regista affermato, torna a casa in punta di piedi ad accogliere gli applausi di un pubblico che ieri sera, ha gremito il Castello Svevo di Gravina.

Con discrezione, risponde alle domande di Mariapaola Desantis, parla dei suoi successi senza troppe esaltazioni, dopotutto ha vinto un "Globo d'oro" nel 2013 per "L'appuntamento" , proiettato in prima visione a Gravina.
Il cortometraggio tratta in chiave comica, il problema dell'incomunicabilità tra uomini e donne e in questo caso, di due coppie di trentenni al loro primo appuntamento: "Volevamo trasmettere l'incomunicabilità tra i sessi che non ha nessun range di età" spiega il regista e attore, "questo cortometraggio è nato per caso, da una serie di racconti che io e i miei colleghi abbiamo messo insieme trasformandoli in sceneggiatura, volevamo fare qualcosa di diverso e dimostrare quello che sapevamo fare come attori". La scommessa è stata vinta: "Volevamo misurarci con la critica, vedere se lo avrebbe accettato e lo ha fatto, non ci aspettavamo tutta questa accoglienza". Un prodotto cinematografico che potrebbe definirsi un "home made" di tutto rispetto proprio perchè è stato prodotto da Ilda Sorrentino e Saverio Verna, rispettivamente madre e grande amico dell'attore. Quest'ultimo, produttore esecutivo, racconta come sia nata, un po' per caso la passione di Alicchio per la recitazione, svelando inoltre di avere in cantiere un cortometraggio ed un lungometraggio. "La distribuzione non è gratuita e i grandi distributori hanno un monopolio" racconta ancora il regista, "il ruolo di mia madre è stato proprio quello di permettermi di distribuire il cortometraggio ai festival, operazione che giustamente ha dei costi". Per quanto riguarda la produzione: "Ho voluto raccogliere un piccolo budget, per mettere su una produzione in tranquillità ma soprattutto per pagare, anche in maniera simbolica gli attori". Ed entrando nel merito della realtà del cinema di nicchia: " In Italia vengono prodotti moltissimi cortometraggi e molti non vengono remunerati per mancanza di fondi, io credo che sia importante che un attore, nel mio caso, abbia un input che gli permetta di lavorare anche meglio. La cultura va retribuita". Un pensiero particolare lo dedica al Murgia Film Festival: "Spero con tutto il cuore che venga ripristinato". Intanto la serata scorre frizzante e le proiezioni ci presentano un Alicchio eclettico e versatile.

In "Chiara" ( del regista Drew Walkup, con le usiche di Salvatore Sica, ospite della serata) veste i panni di un professore universitario che tradisce la moglie incinta, con una studentessa che sa molto bene quello che vuole e come ottenerlo: "Il tema è quello delle maschere che indossiamo per necessità o abitudine. Anche la protagonista ne indossa una, ma non riuscirà comunque ad ottenere nulla". Di "Barbe à papa", della regista francese Marielle Gautier: "E' stato un pò complicato all'inizio, usiamo tante parole, qui invece ho dovuto delegare tutto alla mimica del corpo". Una carriera pluripremiata quella di Gianpiero Alicchio, anche "Occhi di una vita" del regista Michele Antonio Parisi, ha vinto il Riff di Roma nel 2011 come miglior pitch trailer. "Non sapevo assolutamente che ruolo dovessi interpretare -racconta a proposito di "The old manor" - mi è stato dato il copione e ho dovuto interpretare questo personaggio on demand. E' andata bene perchè al regista, Daniele Barillà, sono piaciuto". Nello spezzone vediamo l'attore nei panni di un medico che ricuce i polsi di una ragazza, trovata priva di sensi in una vasca da bagno.

A salutare l'attore e regista nostrano, gli amici e mentori di sempre, tra cui Rocco Capri Chiumarulo, Anna Garofalo, Giacomo Dimase, Letizia Lamartire e Loredana Savino, che si sono esibiti in un collage di brani di Federico Garcìa Lorca, cuciti insieme da intermezzi musicali andalusi e ispanici. Presenti l'assessore alla cultura, Laura Marchetti ed il sindaco Alesio Valente, che ha ricordato il "compagno di marachelle" del liceo, ma soprattutto ha richiamato all'impegno di "celebrare le eccellenze gravinesi, aiutarle a venire fuori: dobbiamo andare in questa direzione per questo sono necessarie manifestazioni di questo tipo".

A concludere la serata, il gruppo di musica popolare "Radicanto" .
15 fotoArchè, Gianpiero Alicchio
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