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Territorio

Soppressione uffici giudiziari

Valente e Stacca insieme. Continua la raccolta firme

Prima la stilettata del Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al decreto di attuazione della delega sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, prevedendo la riduzione di 37 tribunali, 38 procure, 220 sezioni distaccate e 674 giudici di pace. Poi la protesta delle associazioni degli avvocati di Gravina e Altamura. In un susseguirsi concitato degli eventi, sono arrivate anche le reazioni dei sindaci dei due paesi.

Quasi contestualmente alla richiesta di convocazione da parte del sindaco di Altamura, Mario Stacca, di un Consiglio comunale monotematico in sessione straordinaria, al fine di concordare iniziative tese ad ottenere una revisione di quanto stabilito dal Governo Monti, è arrivata l'"iniziativa" gravinese.

La giunta targata Valente ha fatto propria la comunicazione dell'associazione degli avvocati guidata da Pietro Cassano per esprimere il fermo "dissenso" ad una soppressione che non genera "alcun risparmio di spesa" e "non tiene conto di fattori inerenti il contesto infrastrutturale e sociale connaturato al territorio su cui insiste la città di Gravina".
La giunta gravinese ha formulato nello specifico i seguenti indirizzi: "manifestare la propria ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di dannosa soppressione della Sezione distaccata di Altamura, e/o dell'Ufficio del Giudice di Pace di Gravina in Puglia; impegnarsi ad inoltrare il presente documento al Ministro della Giustizia, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, e attivarsi in ogni competente sede per contrastare le iniziative di soppressione della sezione distaccata di Altamura e dell'Ufficio del Giudice di Pace di Gravina in Puglia".

Prosegue, nel frattempo, la raccolta firme promossa sul web dall'Associazione degli Avvocati e Praticanti di Gravina per contrastare i provvedimenti legislativi di revisione demolitoria della geografia giudiziaria, da indirizzare al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia e anche al Presidente della Repubblica.
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