Religioni
La Diocesi raccoglie l’appello del Papa
Per i migranti qualcosa si muove
Gravina - mercoledì 30 settembre 2015
12.28
"Ogni parrocchia accolga una famiglia di profughi. Lo faranno per prime le due parrocchie del Vaticano. Cominciamo dalla mia Diocesi di Roma". Questa proposta è stata lanciata qualche settimana fa direttamente da Papa Francesco, per dare il buon esempio e rispondere concretamente all'appello da lui stesso rivolto a ogni comunità d'Europa.
A tale invito la diocesi di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti ha risposto presente. Mons. Giovanni Ricchiuti, per voce di Don Giuseppe Loizzo, ha specificato che "la comunità diocesana ha accolto positivamente le parole del Pontefice, che tra l'altro ha inteso rimarcare parole scritte nel Vangelo".
Il fenomeno migratorio qui al Sud in realtà è fortemente attivo già da qualche mese e, come sottolinea Don Giuseppe Loizzo, "l'intera diocesi si è mossa da subito offrendo pasti caldi ai bisognosi, e tra questi ci sono anche migranti che sono giunti nel nostro territorio".
Per i profughi, infatti, sono già attivi molti centri di Caritas che sono attivi quotidianamente.
"Con le parole del Papa – ha aggiunto Don Giuseppe Loizzo – si è rafforzato sia il servizio di mensa a Gravina, guidata da Padre Mario Marino della parrocchia san Francesco, che ad Altamura in cui la mensa della Caritas offre un'accoglienza giornaliera". In questi centri oltre ad essere offerta una pietanza, viene donato del vestiario stagionale.
Tuttavia, in sintonia con le dichiarazioni di Papa Bergoglio, il Vescovo Ricchiuti ha dato disposizioni per completare due nuovi centri: uno a Gravina e uno ad Altamura. In particolare il centro gravinese, prossimo alla conclusione dei lavori, è collocato al primo piano del Palazzo Vescovile e si occuperà soprattutto di prima accoglienza anche notturna. Si cercherà quindi di offrire un posto letto a qualche bisognoso.
Ad Altamura invece è in realizzazione una casa d'accoglienza, facente parte della Parrocchia di Santa Maria della Consolazione, in cui sarà possibile ospitare anche intere famiglie.
Se la Diocesi si è mossa in questo modo, anche i fedeli hanno cercato di attivarsi per rispondere a questa esigenza. Infatti, alcune famiglie stanno valutando la possibilità di dare un'ospitalità concreta a qualche migrante.
Per quanto riguarda la comunità di Gravina, i parroci, pensando alle parole di Papa Francesco, stanno cercando di fare un servizio di carità soprattutto offrendo cibo, anche perché dal punto di vista logistico è complicato trovare luoghi che siano utili all'accoglienza dei migranti.
Nello specifico, Padre Marzio della chiesa Gesù Buon Pastore ha specificato che la sua parrocchia "non ha una struttura adeguata per ospitare fisicamente, ma alcuni fedeli hanno intenzione di mettere a disposizione privatamente dei posti a qualcuno".
La stessa chiesa di San Francesco d'Assisi, guidata da Padre Mario, pur offrendo giornalmente un ottimo servizio di mensa Caritas, non ha a disposizione luoghi dove poter offrire alloggio ai migranti che sono giunti in Italia e che chiedono aiuto.
Don Michele Paternoster, invece, ha specificato che "nella piccola frazione di Dolcecanto ci sarebbero delle costruzioni che, se ristrutturate e riqualificate, potrebbero diventare centri adatti per l'accoglienza di famiglie migranti". Il tutto ovviamente è da accordare con la Diocesi e con qualche cooperativa o associazione di volontariato che si occupi della situazione logistica e di assistenza.
A Gravina per i migranti qualcosa si muove.
A tale invito la diocesi di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti ha risposto presente. Mons. Giovanni Ricchiuti, per voce di Don Giuseppe Loizzo, ha specificato che "la comunità diocesana ha accolto positivamente le parole del Pontefice, che tra l'altro ha inteso rimarcare parole scritte nel Vangelo".
Il fenomeno migratorio qui al Sud in realtà è fortemente attivo già da qualche mese e, come sottolinea Don Giuseppe Loizzo, "l'intera diocesi si è mossa da subito offrendo pasti caldi ai bisognosi, e tra questi ci sono anche migranti che sono giunti nel nostro territorio".
Per i profughi, infatti, sono già attivi molti centri di Caritas che sono attivi quotidianamente.
"Con le parole del Papa – ha aggiunto Don Giuseppe Loizzo – si è rafforzato sia il servizio di mensa a Gravina, guidata da Padre Mario Marino della parrocchia san Francesco, che ad Altamura in cui la mensa della Caritas offre un'accoglienza giornaliera". In questi centri oltre ad essere offerta una pietanza, viene donato del vestiario stagionale.
Tuttavia, in sintonia con le dichiarazioni di Papa Bergoglio, il Vescovo Ricchiuti ha dato disposizioni per completare due nuovi centri: uno a Gravina e uno ad Altamura. In particolare il centro gravinese, prossimo alla conclusione dei lavori, è collocato al primo piano del Palazzo Vescovile e si occuperà soprattutto di prima accoglienza anche notturna. Si cercherà quindi di offrire un posto letto a qualche bisognoso.
Ad Altamura invece è in realizzazione una casa d'accoglienza, facente parte della Parrocchia di Santa Maria della Consolazione, in cui sarà possibile ospitare anche intere famiglie.
Se la Diocesi si è mossa in questo modo, anche i fedeli hanno cercato di attivarsi per rispondere a questa esigenza. Infatti, alcune famiglie stanno valutando la possibilità di dare un'ospitalità concreta a qualche migrante.
Per quanto riguarda la comunità di Gravina, i parroci, pensando alle parole di Papa Francesco, stanno cercando di fare un servizio di carità soprattutto offrendo cibo, anche perché dal punto di vista logistico è complicato trovare luoghi che siano utili all'accoglienza dei migranti.
Nello specifico, Padre Marzio della chiesa Gesù Buon Pastore ha specificato che la sua parrocchia "non ha una struttura adeguata per ospitare fisicamente, ma alcuni fedeli hanno intenzione di mettere a disposizione privatamente dei posti a qualcuno".
La stessa chiesa di San Francesco d'Assisi, guidata da Padre Mario, pur offrendo giornalmente un ottimo servizio di mensa Caritas, non ha a disposizione luoghi dove poter offrire alloggio ai migranti che sono giunti in Italia e che chiedono aiuto.
Don Michele Paternoster, invece, ha specificato che "nella piccola frazione di Dolcecanto ci sarebbero delle costruzioni che, se ristrutturate e riqualificate, potrebbero diventare centri adatti per l'accoglienza di famiglie migranti". Il tutto ovviamente è da accordare con la Diocesi e con qualche cooperativa o associazione di volontariato che si occupi della situazione logistica e di assistenza.
A Gravina per i migranti qualcosa si muove.