Gran finale per “Gravina in Danza”

Sinuose movenze, sensuali movimenti, interpretazioni artistiche vivaci e spettacolari evoluzioni ginniche, tutto a ritmo di musica. La serata finale dell'ottava edizione di "Gravina in Danza" non ha deluso le attese. Dopo dieci giorni trascorsi nella città di Gravina, giovani promesse della danza, ballerini affermati, talent scout e coreografi di fama internazionale si sono dati appuntamento nella centralissima Piazza Benedetto XIII, per dar vita alle esibizioni del concorso e al galà di chiusura della manifestazione ideata e diretta da Domenico Ciaccia e sua madre Lucia Carulli dell'Accademia di Arti sceniche Arabescque Movie Dance.
Un palco che ha saputo accogliere le performance di giovani e giovanissimi ballerini, tutti accomunati dal sogno di poter un giorno calcare i più importanti palcoscenici del mondo.
A volte eleganti, a volte irriverenti, avviluppate in un fluido movimento continuo, le performance hanno avuto come filo conduttore la danza, la grande danza portata ancora una volta a Gravina dal duo Ciaccia-Carulli e tutto lo staff che ha contribuito alla riuscita dell'evento.

E i nomi che in questi giorni hanno animato i locali che ospitano l'Arabesque sono di livello assoluto. Da Garrison ad Alessandra Celentano da Anghela Alò a Carolina Stammerra Grassi, da Raimondo Todaro a Emanuel Lo. Senza dimenticare poi i giurati che hanno giudicato le esibizioni dei ballerini in concorso e che hanno curato alcune delle coreografie dal gran galà finale. Andrea Scazzi, Spedix, Beatriz Torres, Albi Nako e Francesca Cipriani apparsi a loro agio nella serata di Gravina In Danza presentata da Pia Ciaccia.
Tutti loro sono venuti qui, nel profondo Sud, per dare insegnamenti e una speranza ai numerosi ballerini giunti da diverse parti d'Italia e anche dall'estero, per assistere alle numerose attività svolte nel corso del meeting gravinese. E alcuni di loro oltre ai riconoscimenti nel bagaglio di ritorno hanno trovato anche delle opportunità come le borse di studio assegnate dalla giuria per alcune tra le più prestigiose scuole del mondo come, la Millennium dance complex di Los Angeles, la Contemporary dance school di Amburgo, l'Elite estudio di Madrid, ma anche per Miami, Roma, Milano, Siena e per la Francia.

Trai d'union, comunque, come hanno mostrato le numerose esibizioni, è e rimane la danza in tutte le sue forme, che ha reso per qualche giorno Gravina capitale di questa meravigliosa arte, avendo sulla città (valore aggiunto non trascurabile) una ricaduta positiva non di poco conti.

Un aspetto evidenziato dagli assessori Festa e Stimolo e dal consigliere comunale Bellino, saliti sul palco per omaggiare la manifestazione, tutti concordi nell'affermare che la cultura e l'arte sono dei motori economici da non tralasciare.

Ragioni che fanno di questo evento un virtuoso esempio di come l'arte può essere un volano per lo sviluppo del territorio e di come la tenacia, la competenza e la caparbietà degli organizzatori fa volare lontano questo progetto artistico- culturale che si chiama "Gravina In Danza".