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Edilizia, Verna: urge dare seguito alla Legge Regionale n. 36/2023

Il consigliere di “UnaBellaStoria” scrive al sindaco Lagreca

L'argomento è di quelli che scottano perché si sa che quando si parla di edilizia c'è chi storce il naso e chi subito si erge a difensore della Patria. A trattare il tema con una proposta che prende spunto dalla nuova legge regionale in materia è il consigliere di UnaBellaStoria Saverio Verna.
Pubblichiamo di seguito lo scritto che il consigliere di minoranza ha indirizzato al sindaco Lagreca e al presidente del consiglio comunale Giovanni De Pascale.


"In data 12.12.2023, il Consiglio Regionale Pugliese ha approvato la Legge Regionale n. 36 (promulgata il 19.12.2023 e pubblicata sul BURP n. 112 del 21.1202023), avente ad oggetto la "Disciplina regionale degli interventi di ristrutturazione edilizia ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. d) del DPR n. 380/2001".
La nuova norma – prendendo spunto dal dettato del DPR 380/2001, così come integrato dalla L. n. 120/2020 – ha lo scopo di dare impulso alla attuazione degli incrementi di volumetria (anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana) nei "soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali", consentendo ampliamenti e sostituzioni edilizie – con demolizione e ricostruzione –, funzionali al miglioramento della classe energetica degli edifici, oltre che il miglioramento della loro sicurezza statica/sismica e della qualità globale della vita per chi ci vive. Secondo l'art. 4 della Legge Regionale n. 36/2023, l'utilizzo degli incentivi volumetrici è subordinato alla approvazione di una deliberazione di Consiglio Comunale – ai sensi dell'art. 12, comma 3, lettera e) della L.R. n. 20/2001 – che individui gli ambiti edificati, all'interno delle zone omogenee B e C (come identificate dalla strumento urbanistico, ai sensi del DM 1444/1968), in cui promuovere interventi di ristrutturazione edilizia, che prevedano l'ampliamento o la demolizione e ricostruzione di edifici esistenti (legittimi o legittimati), aventi qualsiasi destinazione d'uso, da adibire a residenza, ad usi strettamente connessi alla residenza o agli usi preesistenti.

Il Comune di Gravina in Puglia possiede un tessuto edilizio consolidato nella zona B1 di completamento (che comprende quasi tutto il costruito a ridosso delle aree di interesse ambientale A e B0), in cui gli interventi risultano disciplinati dalle regole di un P.P. redatto nel lontano 1976, per adeguare il P.R.G. al DM 1444/1968, recepito dal vigente P.R.G. e mai adeguato e/o allineato alle modifiche recentemente introdotte al DPR 380/2001 (art. 3 comma 1/d). Si tratta di una zona costituita da fabbricati, realizzati negli anni 60/70, i quali – dal punto di vista dei consumi energetici – sarebbero individuati tutti in classe G, con valori superiori ai 160 Kwh al metro quadro, con energia prodotta essenzialmente da combustibili fossili, che contribuiscono pesantemente all'inquinamento del centro urbano cittadino. segue a Tali fabbricati, non in linea con la direttiva europea "case green", potrebbero essere inseriti nella perimetrazione degli ambiti di rigenerazione, previsti dalla Legge Regionale n. 36/2023, al fine di avviare un percorso virtuoso di riqualificazione del tessuto edilizio esistente, con l'obiettivo di raggiungere – entro il 2030 o, al massimo, entro il 2050 – il traguardo "Net Zero" della "neutralità carbonica", incentivando la riqualificazione energetica ed edilizia, convertendo l'esistente fino a raggiungere gli standard previsti dall'accordo di Parigi (2015).

La Legge Regionale n. 36/2023 potrebbe contribuire a "riaccendere i motori dell'edilizia", come confermato dal Consigliere delegato all'Urbanistica della Regione Puglia, riconoscendo agli immobili ricadenti all'interno degli ambiti, individuati dalla Deliberazione Comunale, incentivi di natura volumetrica (fino al 20 % per gli interventi di ampliamento di edifici esistenti in zone residenziali, da destinare alla residenza e/o agli usi strettamente connessi alla residenza, oppure ai medesimi usi preesistenti; fino al 35% per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti in zone residenziali, da destinare alla residenza, e/o agli usi strettamente connessi alla residenza, oppure ai medesimi usi preesistenti). E non solo! La Legge Regionale n. 36/2023, volta al recupero e alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, in un'ottica pienamente sostenibile, in termini di tutela dell'ambiente, di efficientamento energetico e di basso consumo di suolo, porge attenzione all'edilizia sociale, alla delocalizzazione di volumetrie e alle specifiche norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, venendo incontro alle esigenze dei cittadini e ribadendo la centralità del diritto alla casa. In considerazione di quanto ampiamente esposto, nella mia qualità di Consigliere Comunale e Capogruppo del Movimento Politico denominato #unabellastoria, domando ai destinatari della presente che – con cortese sollecitudine – provvedano a dare seguito ed esecuzione al deliberato richiesto dall'art. 4 della Legge Regionale n. 36/2023. Entrambi gli Uffici (quello di Presidenza e il Gabinetto del Sindaco) potranno affidare incarichi di competenza, al fine di predisporre la documentazione necessaria per consentire una celere approvazione dell'atto deliberativo, all'interno dell'adunanza consiliare.

L'economia della nostra cittadina ha assoluto bisogno di quella rapida azione di governo locale che conduca alla adozione dell'atto deliberativo che definisca gli ambiti di intervento, nonché le relative regole e le deroghe applicabili, garantendo e sostenendo una efficace rigenerazione del patrimonio edilizio. Così facendo, anche le casse comunali risulterebbero rimpinguate di nuove – inaspettate – risorse, che (se non dirottate verso altri lidi, sic!) agevolerebbero la programmazione e la realizzazione delle urbanizzazioni necessarie a tutta la città.
Resto in attesa di conoscere le determinazioni che a riguardo saranno adottate. Cordialità.

#unabellastoria (Avv. Saverio Verna)
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