nichi vendola - quel che resta della notte
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Eventi e cultura

Al Sidion “Quanto resta della notte” di e con Nichi Vendola

Futurà porta a Gravina lo spettacolo di Vendola: 8 monologhi sull’umanità smarrita in cerca di un nuovo giorno

Sabato 23 settembre 2023 alle ore 21:00 Nichi Vendola sarà al Cinema Sidion di Gravina con il suo spettacolo "Quanto resta della notte – Parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo", diretto e interpretato da lui. Un evento presentato e promosso dall'Associazione politico culturale Futurà.

Le dita frenetiche sullo schermo, gli sguardi distratti, i passi incalzanti dei tanti io tra la folla, così sola e distante, i caffè bevuti tutti d'un fiato, le smanie di un sistema socio-politico che parla alla pancia. Si tratta di iperattivismi quotidiani che cercano di occultare il tempo delle domande, il tempo del pathos con tutta la sua forza espressiva, le costellazioni dello smarrimento, delle ferite e delle speranze. Ma se c'è chi cerca di nascondere certe dimensioni, c'è chi decide di andarci a fondo e come un aedo cucirle in parole, versi e suoni in cerca di un nuovo giorno.

Questo è il viaggio notturno vissuto, scritto, narrato, diretto e interpretato in forma di monologo da Nichi Vendola nel suo spettacolo teatrale "Quanto resta della notte", che andrà in scena, dopo numerose date sold out, al Cinema Sidion. Il titolo della pièce, prodotta da Daniele Basilio e Silvio Maselli per Fidelio srl e distribuita da Corvino Produzioni, cela il senso del domandare del giornalista, politico e uomo di cultura, la sua voglia di emergere dal buio pesto proprio grazie alla poesia, lanternino e bussola per un sé responsabile che impara a dirsi noi. Nichi Vendola riesce ad abbattere la quarta parete, fa rivivere sul palcoscenico l'umanità, i turbamenti e sentimenti in fase di crisi, snocciolandola in otto capitoli poetici accompagnati dalle calzanti musiche prodotte da Popoulous e dai suggestivi video di Mario Amura.

Non una rappresentazione teatrale, né un soliloquio asettico, ma un percorso introspettivo a ritroso che parte dalla notte, per poi intraprendere una catarsi attraverso lucide riflessioni sulla patria al singolare, su nazionalisti e sovranisti e sulla patria al plurale di chi combatte la guerra, il razzismo, il maschilismo, il suprematismo in tutte le sue forme, su Alan Kurdi, Sarajevo e Hebron, su noi al tempo del Covid, sulla cultura dello stupro e del femminicidio, sul potere maschile e la sua vocazione all'onnipotenza, sulla lesione della democrazia, sulla sospensione dei diritti fondamentali di libertà, sul sequestro di persona e di tortura ad opera degli apparati dello Stato, su Genova nel luglio del 2001 e la morte di Carlo Giuliani, sulla miseria della politica e la crisi delle parole della vita pubblica, su Ingrao e le passioni che non muoiono, sulla morte, la nascita, l'amore, sul figlio, sulla fine dei sensi di colpa, sul mettersi al mondo con il senso storico, politico, poetico del pride. Non è un caso se la rappresentazione teatrale di Nichi Vendola, che racchiude in sé una sorta di purificazione che riconosce la luce nelle libertà civili, sbarca a Gravina, grazie alla grande forza di volontà e organizzativa da Futurà, Associazione politico-culturale.

Non è un caso se proprio questo spettacolo andrà in scena al Sidion, storica e da troppi decenni unica sala cinematografica gravinese che, dopo aver proiettato film per quasi 50 anni e fatto sognare moltissime generazioni, chiude i battenti, per lasciar campo libero alle impalcature e al cemento di spersonalizzanti palazzine.

"Lo avevamo detto: immaginiamo una città migliore. Questo spettacolo arriva in una fase difficile e triste per la nostra comunità, segnata dalla chiusura del Cinema Sidion, un momento in cui ci sentiamo tutti un po' orfani - ha spiegato Maria Pina Digiesi, presidente della associazione-. La sera del 23 settembre, in occasione di questo evento straordinario, saremo tutti lì, in quella sala, per vivere e sentire sulla pelle per l'ultima volta questo luogo dei ricordi. Ringrazio Giuseppe Mastrogiacomo per il suo incondizionato appoggio. Ringrazio le associazioni che hanno creduto in questo progetto facendo rete, ringrazio tutti i nostri sponsor. Noi di Futurà continueremo a immaginare Politica e Cultura come una sola strada da percorrere insieme". Con l'opera teatrale di Nichi Vendola l'ultimo sipario si aprirà e chiuderà in questo cinema, poi anche qui calerà il buio e sarà notte. Chissà quanto durerà.

Futurà, Associazione politico – culturale gravinese, motore di questa importante occasione di riflessione collettiva, nasce circa un anno fa con l'obiettivo di unire quante più individualità sul territorio murgiano e metterle in connessione, sviluppando nel sé collettivo quel senso critico e di responsabilità ormai perduto nei confronti della cosa comune. Ognuno dei 50 soci, con la sua storia, passione, il suo bagaglio culturale, le sue vulnerabilità, le sue intraprendenze, i suoi coraggi, le sue paure, le sue identità, sente forte il richiamo del senso d'appartenenza murgiano, così come avverte l'esigenza di ripartire da quel sentimento ancestrale della terra per costruire la città del domani, puntando su giovani, lavoro, agricoltura, ambiente, turismo, salute, alta tecnologia, sport e tempo libero, arte, cultura e associazionismo.
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